Non Pirandello ma la qualità Premium

Uno, nessuno, centomila! No, non è Pirandello. Sono le analisi approssimative sul numero di vetture e modelli, rare per fortuna, che ultimamente leggiamo, sulla “speranza di vita” di Mirafiori e Grugliasco. Proviamo a  fare un po’ di conti anziché discettare su “sparate” propagandistiche.

La capacità produttiva di Agap Grugliasco è di 40mila vetture/anno. Nel 2014, massimo di produzione con 36mila vetture lavoravano 2700 operai e facemmo l’accordo per i dodici turni (due turni aggiuntivi al sabato) e in quell’anno l’azienda voleva fare solo una settimana di ferie. Nell’archivio della Fim-Cisl torinese ci sono molti comunicati sindacali sull’argomento. Siccome sui modelli Premium non si intende utilizzare il terzo turno, sia per necessità manutentive, sia per mantenere alta la qualità del prodotto, significa che si stava lavorando molto al di sopra dei livelli di saturazione normali. Infatti l’azienda aveva anche aumentato la cadenza della linea per cui si producevano anche oltre 80 vetture a turno anziché le fisiologiche 60/70 massimo.

Nel 2014 con il picco massimo di produzione e addetti in Agap, Mirafiori toccò quasi il minimo  storico di oggi con circa 16mila vetture prodotte e circa 2500 addetti. Allora gli addetti erano circa 2700 in Agap e 2500 a Mirafiori Carrozzeria per un totale di circa 5200 addetti produttivi (compresi alcune centinaia di impiegati di produzione)

Oggi gli addetti a Mirafiori Carrozzeria sono 2900 circa ma solo 1600 circa in Agap per un totale di 4500 addetti. Quindi se facciamo i conti per saturare i due turni in Agap servono tra le 25/30mila vetture che significa che se ci avviciniamo alle 30mila vetture tra Quattroporte e Ghibli, occorreranno anche qualche sabato lavorativo e circa 2000 addetti, ovvero Agap dovrebbe “farsi dare” circa 400 lavoratori da Mirafiori Carrozzeria scendendo  a sua volta a 2500 addetti.

Se tutti considerano che la 500E dovrebbe dare lavoro a 1200 addetti, ma lo deciderà il mercato, come per Maserati, quanto sarà la produzione effettiva e non credo saranno  le 80mila di capacità produttiva, magari! Anche il Governo può aiutare il mercato con scelte di sostegno alla mobilità urbana e agevolando le flotte aziendali pubbliche e private orientate all’elettrico.

Se a Mirafiori, con questi conti restano 2500 lavoratori di cui 1200 su 500E ne restano 1300 per produrre il Levante nella misura di circa 13000 vetture/anno. Quindi se superiamo, circa, le 45mila Maserati prodotte nei due siti e con 1200 addetti su 500E vediamo che i lavoratori attuali sono insufficienti considerando una saturazione normale delle linee. Ma soprattutto non c’è bisogno di fantasticare le 100mila vetture e non c’è bisogno di “snaturare” Mirafiori costruendo modelli di gamma più bassa per saturarlo. Altro è dire, invece, che a Mirafiori c’è spazio per attrarre ulteriori modelli di alta gamma.

Bisogna puntare alla produzione di qualità e redditività. Una Maserati ha un margine di guadagno di circa il 30% e su una vettura Premium che costa 80/100mila euro, qualcuno si faccia i conti e qualche moltiplicazione confrontandola con una Panda che a margini  di 500 euro a vettura e si devono fare i 18 turni, disagevoli per i lavoratori a fronte dei due turni.

Certo occorre chiedere, insistere con l’azionista “torinese” che Fca mantenga, anche ora, a fronte della fusione con Psa, ciò che ha deliberato nella semestrale di luglio 2018 relativamente al rilancio del brand Maserati, rilancio che può passare dal non avere rivali in Psa, la quale ha però una buona rete commerciale.

Sicuramente non agevolano le decine di tweet quotidiani di Trump sui dazi all’Europa sulle auto esportate in Usa; mi raccontava un direttore del personale di un importante azienda torinese nel campo della meccanica fine che avevano problemi di ordini produttivi con alcuni Paesi asiatici in quanto i clienti erano influenzati dall’altalena di dichiarazioni di Trump e non si fidavano a investire in Europa a rischio dazi sull’acciaio.

Non agevola Maserati e l’alta gamma il rallentamento dell’economia cinese e l’attuale vicenda del corona virus, se pensiamo che il potenziale mercato dei “ricchi” in Cina, secondo Globaldata, raggiungerà nel 2022 i 56 milioni.

Anche in una fase difficile la capacità di un gruppo dirigente locale, politico, Istituzionale, industriale, sindacale si misura sulla linearità e validità delle scelte strategiche per il territorio. In primis, proprio ora che è in corso la fusione con Psa facendoci sentire e chiedendo all’azionista Fca di difendere e mantenere le professionalità e capacità torinesi dell’azienda. Ma se entri in un bar a Torino o in molti uffici della politica torinese senti dire che: “Fiat è andata via”.

Invece mi ha fatto riflettere un episodio di  un po’ di anni orsono. Pranzando in una trattoria di Reggio Emilia, l’oste scoperto che ero torinese e senza dirgli che ero un sindacalista, mi ha tessuto le lodi di Landini, suscitandomi qualche perplessità! Subito dopo ha fatto l’elogio di Marchionne e quanto eravamo fortunati a avere un imprenditore di quel calibro e la Fiat! E trasferire tutta Reggio Emilia a Torino per avere un po’ di torinesità in più?

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