CAMPANILE SERA

Biella, traballa il sindaco leghista

Corradino nell'occhio del ciclone tra inchieste e gaffe. È coinvolto in due diverse indagini per abuso d'ufficio e peculato. Ora nella maggioranza di centrodestra c'è chi lancia segnali chiari: se va avanti così FdI e Forza Italia potrebbero staccare la spina

È sindaco di Biella da meno di un anno Claudio Corradino eppure la sua poltrona già traballa tra gaffe e inchieste, mentre l’azione amministra stenta a decollare e i partiti della coalizione iniziano a litigare. Ieri la Procura ha aperto un nuovo fascicolo per abuso d’ufficio nei confronti del primo cittadino per un conto corrente cointestato con una storica militante della Lega, Laura Leoncini, che Corradino ha imposto nel consiglio d’amministrazione della Cordar Biella Servizi, quando era sindaco di Cossato. Intrecci su cui i pm vogliono fare chiarezza.

Ma questa è solo l’ultima bufera sul sindaco leghista che esordì, ancora in campagna elettorale, con quell’ormai celebre genuflessione di fronte a Matteo Salvini che aveva appena raggiunto Biella per un comizio. Una figuraccia mal digerita anche tra i partiti del centrodestra (eccetto i leghisti, naturalmente) al punto che alle urne ha rischiato di perdere contro l’ex sindaco “civico” Dino Gentile. L’indagine che lo ha coinvolto in queste ore è già la seconda da quando è stato eletto, dopo quella per peculato riguardo l’utilizzo un po’ “disinvolto”, secondo gli inquirenti, dell’auto blu. Il rischio di finire in due processi è alto, mentre si moltiplicano gli inciampi politici che portano periodicamente Biella sulle cronache nazionali.

Come non ricordare il doppio scivolone su Liliana Segre. La Città prima nega la cittadinanza onoraria alla senatrice a vita, poi la propone a Ezio Greggio (che rifiuta per rispetto della Segre) e infine torna sui suoi passi concedendo l’onorificenza quando ormai le polemiche stavano travolgendo sindaco e amministrazione. “Sono stato un cretino” aveva poi ammesso il sindaco Corradino con tanto di scuse ai due protagonisti involontari della vicenda. Ma a quanto pare il primo cittadino non è l’unico affetto da questa insana propensione per gaffe e figure barbine: nei giorni scorsi ci ha pensato, per una volta, il suo vice a dimostrare che a Biella è il lavoro di squadra a fare la differenza. Commentando con un’arguta analisi politica l’esito delle elezioni in Emilia-Romagna, il numero due dell’amministrazione Giacomo Moscarola: “Vincere in Emilia è un po’ come quando vuoi trombare 20 ragazze nuove e visto che non te la da (rigorosamente senza accento ndr) nessuna ti accontenti dell’unica che ormai te la da (di nuovo! ndr) da anni”. Ennesima bufera per un commento che forse più che sessista e misogino è solo idiota.

E proprio Moscarola potrebbe rimetterci le penne, ora, per consentire a Corradino di tirare a campare ancora un po’. Nella coalizione di centrodestra, infatti, Fratelli d’Italia ha chiesto più o meno formalmente la testa del vicesindaco per sostituirlo con l’attuale capogruppo Livia Caldesi. Secondo quanto si racconta in città, infatti, il parlamentare Andrea Delmastro, numero uno di FdI a Biella, sarebbe ormai arcistufo di questa amministrazione e teme che la sua città possa diventare la “barzelletta d’Italia” proprio mentre lui si sta giocando una importante partita nazionale. FdI ha quattro consiglieri (ne ha recentemente strappato uno a Forza Italia) e sa che può far ballare questa amministrazione, quindi Corradino avvisato... Ma non è tutto. Anche in casa Lega sta per scoppiare un bubbone. Il segretario provinciale e neo consigliere regionale Michele Mosca fatica, infatti, a tenere a bada le due donne forti del suo partito, l’assessore piemontese Chiara Caucino e la parlamentare Cristina Patelli. Le due imputano a Mosca di non aver saputo gestire la situazione dopo l’elezione di Corradino che sarebbe stato lasciato solo in balia di se stesso e degli altri. E poi su Mosca pesa il suo legame con Moscarola, che va oltre il sodalizio politico. I due sono amici e colleghi: entrambi lavorano nello stesso studio tecnico, nel settore assicurativo e c’è chi inizia a osservare con sospetto quel cerchio troppo stretto attorno al gruppo dirigente del primo partito della coalizione. Intanto in maggioranza si assiste già alle prime fibrillazioni: Corrado Neggia, capogruppo della lista Corradino, avrebbe manifestato tutta la sua delusione (non solo politica) per le promesse non mantenute della Lega e dei suoi maggiorenti, e minaccia di andare al gruppo Misto, mentre Gigliola Topazzo del Carroccio potrebbe cedere alle lusinghe di Forza Italia, gettando la maggioranza nello scompiglio. E siamo solo all’inizio.

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