ECONOMIA DOMESTICA

Il Piemonte rischia l'isolamento, la logistica svolta a Piacenza

Dal retroporto di Genova le merci prendono la via del Nord passando per la città emiliana tagliando fuori Alessandria. Le manovre del ministro De Micheli per favorire il suo collegio elettorale. L'inerzia della giunta Cirio. Ravetti (Pd): "Siamo rimasti indietro"

Il Piemonte perde il treno della logistica del retroporto di Genova? Di certo quello che ogni settimana carica 300 container dallo scalo ligure prende la direzione di Piacenza e non quella della pianura alessandrina che, con lo snodo ferroviario e l’area logistica di Rivalta Scrivia, rischia ora di rappresentare un’ulteriore sconfitta del Piemonte nella partita con le altre regioni.

Questa volta non è la Lombardia, ma l’Emilia-Romagna a far scattare l’allarme sul fronte economico e ad alimentare non ingiustificate preoccupazioni anche riferite alla grande opera di collegamento della portualità genovese con la pianura padana qual è il Terzo Valico.

I primi viaggi dei convogli della francese Cma Cgm testimoniano anche altro: la rapidità con cui appena oltre i confini piemontesi si traducono opportunità in azioni concrete. Risale appena al 21 gennaio scorso la firma del protocollo d’intesa sottoscritto da Piemonte, Liguria, Lombardia e Provincia di Piacenza per lo sviluppo delle relazioni logistiche e il raccordo tra i poli piacentini, i sistemi logistici lombardi e piemontesi e il sistema portuale ligure “allo scopo di perseguire un efficiente sviluppo dell'intermodalità tra porti, retroporti e mercati, anche attraverso l'istituzione della zona logistica semplificata”.

Due settimane dopo ecco l’avvio del servizio Piacenza rail shuttle con tre partenze settimanali da Genova e destinazione l’hub della città emiliana, snodo principale per l’ulteriore via verso il Brennero e il Nord Europa. E Alessandria? Il Piemonte? “Continuerà ad essere un polo strategico per la logistica legata al porto di Genova”, assicura il governatore Alberto Cirio mentre il treno va dritto verso la città della ministra delle Infrastruttura Paola De Micheli. Solo una coincidenza, ma tanto basta a rinfocolare dubbi e mugugni, mai sopiti, sulla lentezza da parte della piddina titolare del dicastero di piazza Porta Pia nel nominare il commissario del Terzo valico e nel scegliere poi non una figura politica ma un burocrate di Palazzo Chigi, Calogero Mauceri, senza avergli ancora attribuito i poteri necessari e lasciando i comuni piemontesi attraversati dalla linea al palo nella procedura per l’impiego dei 49 milioni di opere compensative. Proprio il Terzo Valico rafforzerà ulteriormente il ruolo della logistica piacentina. Il Piemonte potrebbe rimanere a guardare? Di certo, per il Pd,“il polo logistico di Alessandria rischia l’isolamento”.

Il capogruppo dem in consiglio regionale Domenico Ravetti, ricordando l’allarme che stanno lanciando operatori e sindacati – “allarme che condivido” – rimarca la lentezza della Regione rispetto alla città emiliana: “Piacenza, in tempi molto rapidi, è concretamente partita con collegamenti ferroviari, mentre Alessandria e il Piemonte, nonostante le rassicurazioni del governatore e le vaghe disponibilità del sindaco Gianfranco Cuttica, è in attesa”. Ravetti a fronte delle rassicurazioni date da Cirio obietta che “non rassicura certo il fatto che l’area retroportuale necessiti di spazi molto vasti che includerebbero anche l’area alessandrina, oltre a Piacenza. Alessandria resta a guardare. Mentre da noi si organizzano convegni sulla logistica a Piacenza stanno arrivando le merci”.

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