Il virus e l'unità nazionale

L’Italia nella sua lunga storia repubblicana ha vissuto altre, e gravi, emergenze nazionali. Una diversa dall’altra. Ma tutte difficili da affrontare e, soprattutto, da risolvere. Le ricordiamo nello scorrere degli anni queste emergenze. Dalla lunga stagione segnata e piegata dal terrorismo alla crisi economica che ha messo a duro rischio i nostri risparmi e il nostro standard di vita. Dalla stagione dominata dalla cosiddetta “questione morale” alle varie emergenze riconducibili alla tutela della salute. Ma la situazione con cui dobbiamo fare i conti oggi, e non sappiamo ancora per quanto tempo durerà, è diametralmente opposta rispetto a quelle vissute nel passato. E per la semplice ragione, è inutile negarlo, che questa emergenza cambia e cambierà radicalmente i nostri comportamenti, il nostro modo d’essere e il nostro costume di vita. Cioè, cambia in profondità la cosiddetta “normalità”. E, piaccia o non piaccia, d’ora in poi dovremo osservare rigorosamente tutto ciò che ci arriva dalla comunità scientifica, pur senza farci condizionare dai professionisti del terrore e del panico che campeggiano qua e là nel circo mediatico e dei social.

Ma quel che differenzia la fase storica che stiamo vivendo oggi rispetto a quelle del passato, pur molto diverse da quella contemporanea, è la radicale scomparsa di quello che un tempo veniva comunemente definita come “politica di unità nazionale”. Facile nell’evocarla, ma molto difficile se non impossibile oggi a praticarla concretamente. I motivi sono molteplici. E sono sotto gli occhi di tutti. Un tempo la politica era popolata anche da statisti e da leader. Oggi prevalgono i capi se non i guru. Un tempo le radicali contrapposizioni ideologiche tra i partiti cedevano il passo, seppur faticosamente, di fronte alle emergenze che si affacciavano all’attenzione della politica.

Oggi la sirena e la tentazione del sondaggio quotidiano hanno il sopravvento rispetto a qualsiasi altra considerazione. Perchè per un punto di sondaggio in più si è disposti praticamente a tutto. Anche qui, è inutile fare degli esempi perché sono sotto gli occhi di tutti. Ecco perché, tra le molte cose che possiamo recuperare dal passato di fronte ad una grave e per il momento misteriosa emergenza sanitaria, c’è quella di una politica ispirata alla cosiddetta “unità nazionale”. Senza cancellare od attenuare, come ovvio e scontato, le divergenze di natura politica e valoriale - o per quel che resta di tutto ciò nella politica italiana contemporanea -, senza un recupero consapevole ed intelligente di quella prassi e di quel metodo, ogni scelta e ogni decisione che vengono intraprese, rischiano di risultare inefficaci e sterili. Almeno su questo versante dovremmo imparare la lezione.

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