EMERGENZA ECONOMICA

"Vitale definire la ripresa"

Appello di Confindustria Piemonte: ogni giorno di chiusura perdiamo quote di mercato che difficilmente riusciremo a riconquistare. A oggi un impatto negativo sul Pil del 6%, ma il rischio concreto è una spirale recessiva irreversibile

“È vitale – nell’interesse comune – definire una progressiva riapertura delle attività produttive, per sostenere intere filiere che coinvolgono un ampio indotto formato da pmi, artigiani e liberi professionisti”. È quanto afferma Confindustria Piemonte, che sollecita il Governo e le parti sociali “ad aprire immediatamente un tavolo operativo per definire una graduale ripresa delle attività industriali”. “Siamo di fronte alla crisi più grave degli ultimi 50 anni”, ha commentato Fabio Ravanelli, presidente di Confindustria Piemonte.

“Le imprese stanno affrontando seri problemi di liquidità e al tempo stesso assistono all’erosione delle proprie quote di mercato. Quindi è indispensabile, ma non sufficiente, un piano eccezionale di trasferimenti e investimenti. Le imprese devono essere messe nelle condizioni di stare sul mercato e continuare a produrre, nel massimo rispetto dei dpcm - che potranno essere ulteriormente affinati - e delle ineludibili indicazioni del comitato scientifico”. “Ogni giorno di chiusura – conclude il numerro uno degli industriali piemontesi – perdiamo quote di mercato che difficilmente riusciremo a riconquistare. A oggi abbiamo calcolato un impatto negativo sul Pil del 6%, ma il rischio concreto è che l’emergenza sanitaria si traduca in una spirale recessiva irreversibile”.

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