Museo Egizio: Christillin, mai chiesto un euro, ora serve aiuto 

I mesi di chiusura imposti dal lockdown hanno pesato fortemente sui conti del Museo Egizio di Torino. Lo conferma la presidente Evelina Christillin, soddisfatta della risposta avuta dalla città, in questo giorno di preapertura in occasione della festa del 2 giugno. Una soddisfazione che però non fa dimenticare che la situazione finanziaria del museo è seria: "Non abbiamo mai chiesto un euro - spiega Christillin - ma questa volta speriamo ci sia un aiuto dallo Stato per arrivare a fine anno senza troppo spargimento di sangue". "Abbiamo perso - spiega ancora la presidente dell'Egizio - 34mila euro al giorno e facendo i conti di tutto il periodo si arriva ad un milione". "In questi tre mesi - aggiunge - io e il direttore abbiamo lavorato noi da soli, qui dentro, cercando di arrivare alla giornata di oggi, guardando a cosa si poteva fare per la sicurezza dei reperti ed a come organizzare il lavoro dei nostri collaboratori, sempre ponendo attenzione al tema dei conti". Quindi, la decisione di aprire, dalla prossima settimana si potrà visitare il museo il venerdì, il sabato e la domenica. Una decisione, per Christillin inevitabile: "la cultura è un bene di tutti, tenere chiuso sarebbe una forma di egoismo. Certo - confessa - aprire e vedere la gente che aspettava mi ha allargato il cuore. Vorrei ringraziare tutte queste persone e dire 'il museo si visita in sicurezza e proprio grazie a voi potremo ripartire'".

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