CORONAVIRUS & POLITICA

Commissione Covid, niet di Cirio (e la Lega si rimangia l'accordo)

Il governatore e l'assessore Icardi impongono alla maggioranza il dietrofront, nonostante l'intesa raggiunta con l'opposizione. Grimaldi (Luv): "Voltagabbana". M5s: "Evidentemente avete qualcosa da nascondere". Ultimo appello del Pd

Non è bastata una settimana di trattative per arrivare a una decisione condivisa. Alla fine sono Alberto Cirio e il suo assessore alla Sanità Luigi Icardi a ordinare alla maggioranza il dietrofront sulla Commissione chiesta dalle opposizioni per far luce sulla gestione dell’emergenza sanitaria in Piemonte. Il diktat è arrivato in mattinata e a incaricarsi di eseguirlo è stato il capogruppo della Lega Alberto Preioni, il quale, senza neppure avvertire preventivamente i suoi colleghi di partito, ha comunicato intorno a mezzogiorno a Raffaele Gallo (Pd) che non se ne sarebbe fatto niente. Niente inchiesta né indagine, al massimo resta in pista la possibilità che a occuparsi della questione Covid sia la commissione Sanità presieduta dal leghista Alessandro Stecco. Un voltafaccia, quello del ruspante Preioni, tale da meritarsi l’appellativo di “voltagabbana” da parte Marco Grimaldi (Luv).

L’opposizione, a questo punto, sale sulle barricate e preannuncia rappresaglie emendative, a partire dall’Omnibus, il provvedimento collegato alla Legge di Stabilità, in cui sono inseriti i provvedimenti sulla caccia, fino alla commissione Autonomia, cavallo di battaglia della Lega. “Non capisco perché vogliano sottrarsi a questo tentativo di fare chiarezza, evidentemente non hanno la coscienza pulita” attacca Sean Sacco del Movimento 5 stelle. “Avete perso la credibilità” fa eco Mario Giaccone della lista Chiamparino per il Piemonte del Sì.

A uscirne con le ossa rotte, neanche a dirlo, è proprio il leghista Preioni, che dopo aver condotto le trattative e aver barattato l’indagine conoscitiva sull’emergenza Covid con la commissione Autonomia, è stato costretto a rimangiarsi l’accordo. “Solo questa mattina ha detto che non si sarebbero sottratti alla creazione di questo importante strumento di lavoro al contrario di quanto si stava facendo a Roma o in Emilia-Romagna. E, invece, la Lega, ancora una volta, si sottrae a qualsiasi confronto” mette il dito nella piaga Gallo.

L’imbarazzo è evidente dall’incedere di un intervento più claudicante del solito, in cui ribadisce la volontà di “istituire un organo ufficiale”, intenzione smentita dai fatti. “Non abbiamo niente da nascondere” dice. “Ma allora perché scappate?” replicano i consiglieri dai banchi virtuali delle minoranze. “Di cosa hanno paura Cirio e Icardi?” incalza Grimaldi. Poi affonda: “Certo, se temono una semplice commissione d’indagine chissà cosa pensano delle inchieste della procura che indagano su tentata strage”. “Noi – conclude – vogliamo sapere cosa è successo, conoscere la catena di comando e sapere cosa è successo negli appalti e nei subappalti perché quando ve lo abbiamo chiesto non ci avete risposto”.