VERSO IL 2021

Saracco all'esame del Pd

I vertici piemontese e torinese del partito hanno incontrato il rettore del Politecnico. Abboccamento propedeutico alla discesa in campo del professore? "Uno dei tanti appuntamenti fissati con gli stakeholder della città", minimizzano i dirigenti dem

I tre hanno varcato in delegazione il cancello del Politecnico di Torino, ricevuti dal Rettore Guido Saracco, al solito impeccabile nel fare gli onori di casa. Per la prima volta da quando, alla fine dello scorso anno, il suo nome è filtrato dal piano nobile di Palazzo Civico come possibile successore di Chiara Appendino, il Magnifico di corso Duca degli Abruzzi ha incontrato i vertici del Pd: i segretari Paolo Furia e Mimmo Carretta, assieme a Raffaele Gallo capogruppo dem in Regione ma per l’occasione nelle vesti di responsabile provinciale degli Enti locali.

Si è parlato di elezioni e della ipotizzata discesa in campo del professore? Improbabile, almeno in modo esplicito. Piuttosto le due parti si sono studiate a vicenda, cercando di trarne informazioni utili per i prossimi passaggi. Del resto, dalle bocche dei diretti interessati esce solo tanto imbarazzo per un incontro che probabilmente doveva rimanere riservato. Almeno fino a quando non si saprà come il Pd intenda procedere per l’individuazione del candidato sindaco di Torino, carica per la quale come è noto Saracco è considerato tra i papabili. Anche se, dopo l'entusiasmo iniziale, il suo nome è finito nel congelatore, mossa consigliata da qualche suo sostenitore per preservarlo dal fuoco incrociato (e amico) che già qualcuno stava preparando. Non è un mistero, infatti, che tra quanti osteggiano la sua discesa in campo vi sia chi vuole impedire la riproposizione in chiave locale dell'alleanza giallorossa, vedendo proprio in Saracco la figura in grado di interpretare il perfetto trait d’union tra Pd e M5s.

“Si è trattato solo uno dei tanti incontri in programma con gli stakeholder della città, sospesi a causa del lockdown. Nei prossimi giorni vedremo anche il rettore dell’Università, i vertici delle fondazioni bancarie e i sindacati” minimizza uno del trio dem. Isomma, un primo abboccamento? “Abbiamo parlato di Torino a trecentosessanta gradi, dal piano strategico ai progetti di rilancio”. Conferma il rettore allo Spiffero: “Ci sono molte cose che capitano a Torino. Perciò reputo saggio che le forze politiche ne parlino con gli atenei e i principali stakeholder. Dal Centro IA, all’area di Mirafiori, a Corso Marche. Abbiamo grandi opportunità da cogliere e le università sono fondamentali praticamente in tutte”.

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