EMERGENZA SANITARIA

Quasi 1.800 contagi in 24 ore,
adesso il Piemonte è un "caso"

L'incremento dei nuovi positivi è il più alto dopo la Lombardia. Il virus torna a far paura: +12 ricoverati in terapia intensiva, altri 74 ospedalizzati. Ad Alessandria la prima clinica trasformata in Covid hospital. Le opposizioni in Regione: "Basta con gli show di Cirio"

A distanza di quattro mesi dalla prima ondata si staglia all’orizzonte un nuovo "caso Piemonte". Lo evocano le opposizioni, paiono certificarlo i numeri. Nelle ultime ventiquattr’ore ci sono stati 1.799 nuovi contagi (di cui il 54% asintomatici) a fronte di 13.611 tamponi effettuati. Solo la Lombardia è davanti, con 4.125 casi di positività, tutte le altre regioni sono dietro: Campania (1.760), Veneto (1.422), Lazio (1.219).

Complessivamente in Piemonte ci sono 13.435 attualmente positivi al Coronavirus, quarta regione dopo Lombardia, Lazio e Campania che però fanno migliaia di test diagnostici in più. Un incremento dei contagi particolarmente evidente nell’ultima settimana e che inizia ad avere ripercussioni anche sulla pressione negli ospedali e in particolare nelle terapie intensive. Ieri i ricoverati in rianimazione erano 62, oggi sono 74, gli ospedalizzati meno gravi passano da 1.037 a 1.111.

Dei 1.799 nuovi casi, 108 sono stati rilevati nelle Rsa, mentre 259 in ambiente scolastico. La situazione è ancora ampiamente sotto controllo, ma il trend fa paura in prospettiva, con il picco atteso a fine dicembre, tra due mesi. Rispetto a ieri ci sono anche 7 nuove vittime.

E, come previsto, si torna a rivolgersi anche alla sanità privata per far fronte alle necessità di posti letto. Da lunedì la Clinica Salus di Alessandria sarà la prima struttura privata trasformata in Covid hospital. Su richiesta dell’Asl diretta dal commissario Valter Galante, il Gruppo Policlinico di Monza ha messo a disposizione la struttura in centro città che conta 126 posti letto dei quali 10 di terapia intensiva e oltre cento dipendenti tra personale medico e paramedico. Anche su questo fronte, dunque, si torna ai mesi delle massima emergenza quando i privati misero a disposizione circa 600 posti letto in tutta la regione.    

A livello nazionale sono stati 15.199 i nuovi casi e 127 i decessi. Ieri il presidente Alberto Cirio ha varato una stretta su vita notturna, centri commerciali e scuole superiori i cui effetti dovrebbero vedersi a partire dalla prossima settimana. In assenza di risultati tangibili le restrizioni saranno destinate ad aumentare.

“Il Piemonte nell’ultima settimana è stabilmente al terzo posto per numero assoluto di contagiati, pur essendo la settima regione d’Italia per popolazione, i ricoverati in terapia intensiva sono più che raddoppiati mentre per quanto riguarda i nuovi casi testati (ovvero escludendo i tamponi ripetuti), il Piemonte è, in proporzione agli abitanti, agli ultimi posti in Italia” denunciano i consiglieri dem Daniele Valle e Domenico Rossi, che questa mattina, prima degli ultimi dati, già parlavano di un nuovo caso Piemonte.

Contro la politica degli annunci del governatore anche il capogruppo di Luv Marco Grimaldi che canzona le sue lunghe conferenze stampa e sempre più frequenti comparsate tv parlando di “Pippo Cirio Show” che “continua la sua televendita” mentre “la Lega nega il caso Piemonte e nel frattempo siamo di nuovo messi malissimo (solo la Lombardia sta peggio). Noi vogliamo evitare nuovi lockdown, Icardi e Cirio smettano di scaricare su altri le proprie responsabilità e, come diciamo da mesi, se non sono in grado chiediamo al Ministero della Sanità di prendere in mano la situazione piemontese”.

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