SALA ROSSA

"M5s addio, non ti riconosco più", anche Carretto molla Appendino

È il quarto consigliere comunale di Torino a lasciare la pattuglia pentastellata. "Non sono io a essere cambiato. Resterò fedele al programma con cui sono stato eletto". Maggioranza sempre più in bilico, appesa al voto della sindaca

Ormai è uno stillicidio. Il Movimento 5 stelle di Torino continua a perdere pezzi. Questa mattina il consigliere Damiano Carretto ha annunciato la sua uscita dal gruppo e l’adesione al Misto. È lui stesso a comunicarlo con un post su facebook. Lunedì aveva abbandonato polemicamente il Consiglio virtuale dopo essersi visto respingere due mozioni dai suoi stessi compagni di banco pentastellati: che sia stato il fatidico casus belli? Così si conclude un rapporto – quello tra Carretto e il M5s – sin dall’inizio della consiliatura piuttosto burrascoso. Dalla Tav alle Olimpiadi, dalla Cavallerizza alle trasformazioni urbanistiche, fino alla seconda linea della metropolitana: sono stati (e sono tutt’ora) innumerevoli i punti di frizione.

Carretto parla di “anni intensi, complicati e spesso difficili, ma, come credo si sia intuito in questi anni, il mio percorso politico e quello del Movimento 5 Stelle si sono allontanati, sia a livello nazionale che a livello locale, fino a diventare in larga parte incompatibili”. “Ci tengo a precisare – continua – che non rinnego nulla di quanto fatto, nel bene e nel male. Personalmente non credo di essere diverso dalla persona che è stata eletta nel 2016 e continuo a credere negli stessi valori. Il M5s odierno, però, non è una forza politica in cui rivedo quei valori (come era invece anni fa) e  che voterei (pur riconoscendo molte valide persone al suo interno). Posso serenamente affermare di non essere io quello che è cambiato”.

È il quarto consigliere che lascia il M5s da quando è stata eletta Chiara Appendino: prima di lui avevano abbandonato la maggioranza approdando al Gruppo Misto Deborah Montalbano, Marina Pollicino e Aldo Curatella. Quattro anni e mezzo orsono Carretto era stato il primo eletto della lista grillina con 810 preferenze. “Continuerò a portare avanti quanto era nel nostro programma elettorale nel 2016 (programma in cui ancora mi riconosco)” scrive via social. Insomma un sostegno tutt’altro che aprioristico ai provvedimenti di giunta e maggioranza; solo a quelli che lui riterrà coerenti con il programma elettorale. A questo punto scendono a 20 (su 40) i consiglieri del M5s e Appendino può contare solo su un voto di maggioranza, il suo.  

“La maggioranza che sostiene la sindaca Appendino non è comunque a rischio – tranquillizza la capogruppo M5s Valentina Sganga –. La scelta di Damiano è frutto di una posizione più umana che politica, manifestata diverse volte nei Consigli Comunali dell’ultimo periodo ma che non ha mai creato problemi all’approvazione delle delibere e all’attività amministrativa. Restiamo certamente perplessi e dispiaciuti da questo atteggiamento e dal mancato confronto con il gruppo e con la sindaca, ma siamo certi che la vicinanza di valori e idee, condivise in questi anni, ci porterà spesso a votare nello stesso modo”.

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