PALAZZO CIVICO

Atp Finals, 18 emendamenti contro il blitz di Appendino

Recepite le modifiche di giunta e opposizione all'Atto Costitutivo e allo Statuto del Comitato promotore. Lo guiderà la sindaca ma solo finché sarà a Palazzo Civico, dopo spetterà al suo successore. L'assessore Sacco è infastidito, il leghista Ricca fa il pesce in barile

Otto emendamenti di giunta più dieci del Pd per modificare l’Atto costitutivo e lo Statuto del Comitato delle Atp Finals, per evitare che un organismo nato con lo scopo di promuovere il territorio e valorizzare Torino e il Piemonte durante la grande kermesse tennistica, in programma dal 2021 al 2025, si trasformi in un incarico ad honorem per Chiara Appendino, anche dopo la cessazione del suo incarico a Palazzo Civico. I due documenti contengono infatti qualche sacca di ambiguità: lo Spiffero è stato il primo a segnalarlo a fine ottobre, dopodiché ci sono state due Commissioni (la seconda oggi) e una serie di confronti tra i soggetti coinvolti (Regione Piemonte, Governo, Federtennis e, appunto, il Comune).

Nella prima versione, infatti, più di un articolo lasciava spazio a diverse interpretazioni sul ruolo del presidente del Comitato, che spetta per Statuto al sindaco di Torino o a un suo delegato. Ma al sindaco pro tempore o al sindaco che s’insedia al momento della nascita del Comitato? Non proprio una questione di lana caprina, ma di sostanza. Perché va chiarito se il vertice dell’organismo può essere revocato qualora il prossimo primo cittadino non si ritenesse adeguatamente rappresentato dal suo predecessore o meno.  

All’articolo 3 dell’Atto Costitutivo, prima di eventuali modifiche, si legge che i componenti del Comitato, una volta nominati, restano in carica per tutta la durata del Comitato stesso. Dunque anche in caso di cessazione dal proprio incarico istituzionale? All’articolo 5 dell’Atto costitutivo e dello Statuto, inoltre, viene specificato che il presidente “dura in carica sino alla delibera di scioglimento del Comitato”. Ben oltre il proprio mandato di sindaco, dunque, che com’è noto, scadrà nella prossima primavera.

“Nessuno ha mai negato i meriti di Appendino per le Atp – premette il capogruppo Pd Stefano Lo Russo in Commissione – ma discorso diverso è che si ipotechi la presidenza del Comitato promotore per cinque edizioni anche quando non sarà più la sindaca della Città”.

Per questo, nonostante un certo risentimento dell’assessore al Commercio Alberto Sacco – che in questa avventura ha affiancato sin dall’inizio Appendino, a discapito del titolare dello Sport Roberto Finardi, finito in un angolo – la giunta ha predisposto otto emendamenti per modificare gli atti in questione, mentre il presidente della Prima Commissione Marco Chessa ha recepito anche i dieci di Lo Russo. Particolarmente tiepido in questa vicenda il capogruppo leghista Fabrizio Ricca, la cui assenza odierna in commissione ha dato la stura a qualche malevola allusione: “Sarà che a lui spetterà la carica di vicepresidente del Comitato e pure il suo incarico in Regione scade prima della fine dell’evento?”. Come diceva la buonanima, “a pensar male si fa peccato ma spesso si indovina”.

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