VERSO IL 2021

Forza Cirio, ora il governatore prova a mettersi in proprio

Una lista con il suo nome bene in vista nel simbolo a sostegno dei candidati sindaco di Novara e Torino. Fallito l'approdo in Fratelli d'Italia ora il piano di sganciamento da Forza Italia passa dalle urne di primavera. Ecco perché fa il tifo per Damilano

Un apolide con la fortuna di avere davanti a se quattro anni di sicura poltrona o, per chi attinge dalla storia e intinge nel curaro, un Giovanni Senzaterra che un trono, senza grandi titoli e possedimenti, comunque ce l’ha. Tratteggi a parte, il ritratto di Alberto Cirio, l’azzurro ormai stinto che considera il suo partito come morituro e in quanto tale era pronto, lui, a salutarlo per altri lidi poi svaniti, è questo. E con questo profilo il governatore, dato qualche mese fa prossimo a entrare in Fratelli d’Italia, ipotesi svanita pure quella, riprende il mai del tutto archiviato proposito e s’appresta a fare se non un suo partito, almeno una sua lista per le comunali di Torino.

Pare addirittura pensi di chiamarla Forza Torino. Come se non bastasse, ad irritare i berluscones sotto la Mole, già un presidente della Regione che invece di appoggiare il suo partito costruisce una formazione politica di cui l’ultima a sentirne la necessità è proprio Forza Italia. Ma l’incrocio tra il cammino cui sta menando il governatore e quello incominciato incespicando dal candidato civico-leghista Paolo Damilano non è solo nell’imbarazzante endorsement con immediata retromarcia in cui Cirio si è espresso ieri nel volgere di una manciata di minuti. E già, perché proprio all’imprenditore acqua&vino quando era ai primi abboccamenti con la Lega, Cirio aveva promesso di impegnarsi a sostenerlo con una lista personale.

Ieri quando Damilano ha annunciato la sua discesa in campo vestendo l’abito del civico dal quale spunta l’etichetta della Lega, il governatore si è affrettato a metterci il cappello. Salvo poi farlo sparire sedendoci sopra, quando scopre non solo che i giochi sono ancora più che aperti, ma che a parte qualche voce nel deserto (la coppia di Giaveno Napoli-Ruffino) in Forza Italia si tiene il punto sulla deputata Claudia Porchietto e i Fratelli d’Italia vedono Damilano come il cugino per il quale non ci si straccia le vesti per averlo a tavola. Raccontando due versioni diverse (e a tratti opposte) della telefonata ricevuta nei giorni scorsi da Silvio Berlusconi, Cirio è stato severamente rimbrottato da Paolo Zangrillo (“Non mi prendere per il c…”), a dir poco infastidito dall’uscita del suo governatore.

Comunque vada a finire, l’incidente di ieri è l’ulteriore conferma di come Cirio in Forza Italia viva ormai la condizione di separato in casa e che le prossime elezioni comunali rappresentino l’occasione per imprimere un’accelerazione al piano di sganciamento. E i suoi occhi sono puntati sulla cupola di San Gaudenzio, dove Forza Novara, è già una realtà. Al capogruppo di questa formazione a Palazzo Cabrino, Valter Mattiuz, uscito nel 2016 dalla casamatta berlusconiana, Cirio ha già promesso il suo sostegno per le prossime elezioni, ricevendo sinceri ringraziamenti. Un bel colpo, anche se i novaresi hanno pure lasciato ben intendere che la primogenitura è loro e di investiture non hanno bisogno, visto che non mancano neppure nuovi acquisti come quelli di cui si vocifera e che riguardano il presidente del consiglio comunale di Trecate e consigliere provinciale Andrea Crivelli e, stavolta dai disciolti ranghi dell’Udc di Tiziana Napoli, fra i promotori in città della protesta contro il Dpcm di ottobre.

Della trasposizione a Torino del brand novarese – con l’aggiunta nel simbolo del suo nome – operazione assai indigesto agli azzurri e del reclutamento per la lista che Cirio ha in mente di fare per le comunali di primavera (o di quando sarà, nel caso di un rinvio) se ne occuperà il suo strettissimo collaboratore in Piazza Castello e politico di lunga navigazione lungo le rotte del centrodestra, Gian Luca Vignale. L’ex consigliere sovranista e prima ancora aennino con nel curriculum la segreteria provinciale del Fronte della Gioventù, non rieletto alle ultime regionale dove si presentò con il Piemonte nel Cuore e Mino Giachino al fianco, avrà il non facile compito di reclutare i candidati della lista del presidente. Il quale semmai abbia pensato a nuove leve, in senso generazionale, dovrà scartare l’idea di proporre una discesa in campo con la sua maglia all’ex coordinatore cittadino azzurro Davide Balena, ormai uscito dalla sua orbita nonché dal suo staff. La politicamente migrante Federica Scanderebech è appena riapprodata a Forza Italia e un acchiappavoti come il sindaco di Pianezza  Antonio Castello pare stia trattando con Fdi e su un nome che viene fatto circolare con una certa insistenza piomba pesante una smentita. È quello dell’oncoematologa del Regina Margherita, Franca Fagioli. L’ipotesi che la riguarda non solo è destituita di ogni fondamento, ma è stata appresa dalla diretta interessata con malcelata irritazione. Da qui al voto c'è ancora tempo e certo non resterà senza candidati la lista di Alberto Senzaterra, ma con trono in piazza Castello. 

print_icon