CURE & CARTE BOLLATE

Covid, i giudici: "Sì alla idrossiclorochina"

Il Consiglio di Stato annulla il divieto dell'Aifa per il suo uso nella cura del virus. Accolto il ricorso di un gruppo di medici. I primi risultati nella terapia domiciliare in Piemonte durante l'ondata di marzo e aprile. L'assessore regionale Icardi pronto a inserirlo nel protocollo regionale

“Il Consiglio di Stato ha sospeso l’efficacia della nota del 22 luglio di Aifa e consente la prescrizione sotto responsabilità e stretto controllo del medico dell’idrossiclorichina ai pazienti affetti da Covid nella fase iniziale della malattia”. È questa la conclusione cui si è giunta la terza sezione dell’organismo di Palazzo Spada presieduta da Franco Frattini che segna un netto punto a favore dei 140 medici che in rappresentanza di molti altri e rappresentanti dagli avvocati Erich Grimaldi e Valentina Piraino avevano presentato ricorso contro la decisione del Tar del Lazio il quale aveva avvallato il divieto dell’Agenzia italiana del farmaco all’uso dell’idrossiclorochina, meglio conosciuta con il nome commerciale di Plaquenil. Nelle motivazioni della decisione che di fatto torna a consentire l’uso del medicinale nelle prime fasi dell’insorgere del Covid, si legge tra l’altro come il Consiglio di Stato definisca la sospensione posta in atto da Aifa come “irragionevole” e basata su una conclusione – la totale definitiva inefficacia del farmaco sotto ogni aspetto, anche immunomodulatorio – che, allo stato delle conoscenze e della ricerche tuttora parziali e provvisorie, sembra radicale e prematura già a livello scientifico”. Il Consiglio di Stato osserva poi come “ la stessa Aifa riconosce che i dati degli studi clinici randomizzati più recenti non sembrano confermare il maggiore rischio di gravi tossicità, soprattutto cardiologiche, riscontrate nei primi studi osservazionali e in nessun caso si è evidenziato un eccesso di mortalità”. Per i magistrati di Palazzo Spada, “nel dubbio circa l’efficacia della terapia, e acclarata la sicurezza di essa almeno per moltissimi pazienti, lo Stato sociale di diritto, prima ancora della stessa deontologia, non vieta, ma richiede alla scienza medica di curare anzicheè astenersi dal curare i cittadini, laddove ovviamente il singolo medico ritenga, in scienza e coscienza, la cura appropriata per il singolo paziente”.

Leggi qui l'ordinanza del Consiglio di Stato

Pur essendo un provvedimento cautelare, quello emanato oggi dal Consiglio di Stato cambia radicalmente l’approccio terapeutico al Covid nelle sue fasi iniziali, quando come dimostrato dall’esperienza compiuta da molti medici in Piemonte, così come in altre regioni, è possibile ridurre in maniera sensibile il peggioramento delle condizioni cliniche e, in molti casi, evitare il ricovero dei pazienti. Proprio in Piemonte, in particolare nell’Alessandrino e a Novara nelle prima ondata era stato utilizzato il Plaquenil nelle terapie domiciliari, all’insorgere dei primi sintomi. I “risultati ingoraggianti” come li ha più volte definiti l’assessore alla Sanità Luigi Icardi avevano indotto la Regione a prevedere l’uso del farmaco all’interno del protocollo. Poi era arrivato il divieto dell’Aifa. Adesso è più che probabile che l’idrossiclorochina venga inserita nelle linee guida della Regione per le terapie domiciliari. Una decisione che l’assessore potrebbe prendere in tempi brevissimi. "Torniamo a disporre di un’arma che può essere utilmente impiegata nella lotta al Covid - commenta Icardi - soprattutto sul fronte del trattamento precoce della malattia, attraverso i protocolli di cura domiciliare, fondamentali per evitare il più possibile l’ospedalizzazione dei pazienti"

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