EMERGENZA COVID

Tamponi a tutti gli over 65

La Regione studia un piano per sottoporre a test (non obbligatorio) la fascia di popolazione più anziana e fragile. L'assessore Icardi: "Se ne stanno facendo pochi, bisogna aumentare i numeri". Screening anche per studenti e personale scolastico

“Sono pochi, bisogna tornare a farne di più”. Davanti al numero di tamponi degli ultimi giorni – ieri 8.647, domenica 8.330 – l’assessore Luigi Icardi non nasconde disappunto e preoccupazione.  È pur vero che nei fine settimana si eseguono meno test per accertare la positività o meno al Covid e che venerdì scorso il bollettino ne attestava 18.227 e il giorno precedente 18.504, ma è altrettanto vero che il virus circola anche nei week end. E, comunque, i circa 18mila tamponi quotidiani della settimana scorsa sono molto al di sotto della potenzialità offerta dalla rete di laboratori. 

Un deciso “stimolo” quello rivolto da Icardi, in particolare alle Asl, soprattutto tenuto conto del periodo che accompagna verso le festività natalizie con l’allentamento delle misure in virtù del passaggio del Piemonte in zona gialla e non di meno guardando a quella terza ondata che viene ormai data come inevitabile, ma la cui intensità dipenderà sia dai comportamenti individuali, sia dalla capacità di tracciamento e conseguente isolamento dei casi. Uno screening che, però, è alle viste. Non di massa come ipotizzato poco più di una settimana fa e poi ritenuto “poco opportuno” dal gruppo di lavoro degli epidemiologi, bensì su una parte della popolazione ben definita. “Stiamo preparando un piano per sottoporre al tampone, ovviamente sempre su base volontaria, i piemontesi dai 65 anni in su, così come le persone affette da determinate patologie”, annuncia Icardi.

Gli epidemiologi Giuseppe CostaPaolo VineisLorenzo RichiardiChiara Pasqualini e Carlo Di Pietrantonj, coordinati dal consulente Covid della Regione Pietro Presti stanno predisponendo il piano che, dopo gli ospiti e il personale delle Rsa e, in parte, il mondo della scuola allargherà lo screening a una parte numericamente importante della popolazione piemontese, la terza per età media più elevata del Paese.

Se testare in maniera massiva i piemontesi, come sottolineato dagli esperti, porrebbe un problema di sostenibilità in termini di risorse, ma soprattutto di personale, altro è concentrare lo screening su una fascia di età dove, come purtroppo i dati confermano ogni giorno, il Coronavirus colpisce in maniera più pesante e con esiti tragici ancora con numeri molto alti. Un’operazione, comunque, importante anche per quanto riguarda l’organizzazione quella che lo stesso Icardi auspica possa partire “anche prima di gennaio”. Mentre, in attesa della circolare del ministero della Salute attesa per oggi, resta ancora da definire se saranno utilizzati i tamponi rapidi o quelli da processare in laboratorio, al Dirmei si sta preparando anche il piano per lo screening degli studenti e del personale scolastico.

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