WELFARE SOVRANISTA

Casa, "no a guerra tra poveri"

I sindacati bacchettano l'assessore Caucino per l'annunciata legge che garantirà ai piemontesi una corsia preferenziale per accedere all'alloggio popolare. "La crisi economica fa aumentare la domanda, la Regione deve incrementare l'offerta"

Sulle case popolari non serve una guerra tra poveri, ma politiche abitative in grado di incrementare l’offerta, in un periodo storico in cui la domanda si è impennata per via della crisi economica innestata dall’emergenza sanitaria. I sindacati ammoniscono l’assessore regionale al Welfare Chiara Caucino che nei giorni scorsi ha annunciato l’imminente varo di una legge che garantisca ai piemontesi una corsia preferenziale per l’acquisizione dell’alloggio popolare. “Prima i piemontesi”, insomma, ma per Cgil, Cisl, Uil e Sunia, Sicet e Uniat un problema tanto complesso non può essere risolto con “uscite estemporanee”.  “Sono invece necessari interventi strutturali che garantiscano a tutti affitti economicamente sostenibili e, per le fasce più deboli, l’accesso all'edilizia residenziale pubblica”.

I sindacati ricordano che in Piemonte “mancano le case popolari; l’edilizia pubblica, che rappresenta circa il 2,5 per cento del patrimonio immobiliare contro il 5 per cento della media nazionale, è largamente insufficiente a rispondere al fabbisogno delle famiglie piemontesi. Infatti negli ultimi anni le assegnazioni di alloggi popolari non sono arrivate a soddisfare il 15 per cento delle domande, a Torino l’ultimo bando ha raccolto quasi 7mila domande e le assegnazioni non arrivano a 500 all’anno”.

In Piemonte aumentano i poveri, molti hanno perso il lavoro o sono in cassa integrazione e a marzo scadrà il blocco dei licenziamenti. La crisi economica che si protrae da oltre un decennio e le conseguenze sul comparto abitativo dell’emergenza sanitaria provocata dal Covid hanno determinato un aumento degli sfratti per morosità incolpevole.

La Regione è “in forte ritardo – concludono i sindacati – perché, nonostante gli oltre 12 milioni di euro stanziati dal Governo per il fondo sostegno affitti 2020, nessuno sa quando sarà emesso il bando. Chi ha responsabilità istituzionali deve cercare, e non sfuggire, il confronto con le parti sociali ed economiche”. Per questo è stato rinnovato l’invito a un confronto il prima possibile.

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