LOTTA AL COVID

Vaccini, la Regione alza la voce: "Non si commettano altri errori"

Il Piemonte contesta i criteri di assegnazione delle dosi per la seconda fase. L'assessore Icardi: "Distribuirle in base al numero di over 80". Oggi videoconferenza con il commissario Arcuri e i ministri Speranza e Boccia. Le Primule da 8 milioni

Se è vero che “non ha ragione chi grida più forte”, come premette l’assessore alla Sanità Luigi Icardi riferendosi allo scontro più che vivace tra il governatore della Campania Vincenzo De Luca e il commissario Domenico Arcuri, è altrettanto vero che il Piemonte non ha nessuna intenzione di rinunciare a puntare i piedi e se del caso battere i pugni sul tavolo per evitare che un piano di distribuzione dei vaccini basato su criteri sbagliati rischi di mettere ulteriori bastoni tra le ruote nella seconda fase della campagna vaccinale.

Una linea ferma quella che il governatore Alberto Cirio e il suo assessore terranno questa mattina, quando intorno alle 11 saranno in videoconferenza con lo stesso Arcuri, ma anche con i ministri Roberto Speranza e Francesco Boccia. “Evitare di partire con il piede sbagliato”, questo diranno i vertici della Regione, intendendo che il passo che porterebbe inevitabilmente a inciampare sarebbe quello che, invece, piace proprio al governatore-sceriffo campano ed è contenuta in una nota della struttura commissariale. “Se si assegnassero le dosi per la fase in cui devono essere vaccinati gli ultraottantenni e poi a scendere fino agli over 60, prendendo come parametro l’intera popolazione e non solo quella anziana, si produrrebbe una distorsione pericolosa”, spiega l’assessore che la questione l’ha sollevata mettendola nero su bianco in una lettera inviata al presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini e che ribadirà oggi ad Arcuri e ai ministri chiedendo “criteri chiari e univoci per tutte le Regioni”. 

Sul tavolo virtuale cui si troveranno Governo e Regioni ci sono più problemi che soluzioni. Il piano vaccinale, come è già stato anticipato dalla struttura commissariale, dovrà essere adeguato alla luce delle riduzioni di forniture che sono state già annunciate anche per i vaccini che ancora non sono in distribuzione e sarà un adeguamento che porterà sempre più lontano dall'iniziale tabella di marcia. Oggi l’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco, darà il via libera al prodotto di AstraZeneca che ha già ottenuto l’approvazione da parte dell’Ema. E proprio su questo vaccino, assai più semplice da conservare, trasportare e maneggiare rispetto a quello di Pfizer e Moderna, il Piemonte punta tutto per l’immunizzazione della sua popolazione della terza età, oltre 400mila ultraottantenni e circa un milione e mezzo contando dai sessant’anni in su..

Da giorni, ormai, c’è l’accordo con i medici di famiglia e le farmacie per una rete capillare e corposa su cui basare questa fase della vaccinazione. C’è anche un sopporto informatico per gestire le prenotazioni e il database indispensabile per tutti i passaggi, compreso ovviamente il richiamo. Ma, secondo il piano Arcuri o quel che resta dopo le continue trasformazioni, ci dovrebbe essere anche un apporto di personale da parte della struttura commissariale. Non che il reclutamento affidato ad agenzie di lavoro interinale abbia dato i risultati sperati, visto che i contratti sono molto lontani dal numero previsto. Tuttavia, anche se pochi, i medici e gli infermieri promessi da Roma è necessario sapere quanti saranno. Ed è questa un’ulteriore richiesta che il Piemonte farà oggi ad Arcuri. “Sarebbe necessario disporre nei tempi minori possibili delle informazioni relative alle figure professionali – si legge nella lettera di Icardi – che saranno assegnate alle singole Regioni”.

Più di una semplice curiosità quella che muove un’altra domanda: “Come e con quali costi verranno attivate le strutture Primula”, chiede il Piemonte puntando il dito sui discussi gazebo progettati dall’architetto Stefano Boeri e per i quali la struttura commissariale ha indetto una gara da ben 8 milioni e mezzo, per un costo di circa 1.300 euro al metro quadro. Davvero indispensabili queste strutture, mentre scarseggia il personale e, soprattutto, le quantità di vaccini non saranno quelle attese e previste? 

Ieri in Piemonte sono state vaccinate 5.569 persone delle quali 5.243 hanno ricevuto il richiamo portando il totale delle dosi inoculate a 172.874 pari all’86% delle disponibili. Un andamento decisamente buono a conferma che dopo un breve periodo di rodaggio la macchina procede senza intoppi o rallentamenti. L’esperienza della vaccinazione antinfluenzale ha dimostrato, con circa un milione di immunizzati nel giro di un paio di mesi, che il sistema basato sui medici di medicina generale è collaudato e pronto per la campagna di vaccinazione sugli anziani. “L’importante è che le forniture siano commisurate alle esigenze”, ribadisce l’assessore. E se i già annunciati tagli alle forniture dipendono dalle case produttrici, la ripartizione in base al numero di anziani e non della popolazione generale, è in capo al Governo e al commissario. Questa mattina Cirio i Icardi, insieme all’ex magistrato Antonio Rinaudo responsabile della campagna vaccinale, lo ricorderanno ad Arcuri e ai ministri, chiedendo di evitare di aggiungere difficoltà alle tante che già ci sono e si annunciano.

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