LOTTA AL COVID

Il Piemonte vuole comprare vaccini, Scr prepara una gara internazionale

Sulla scia di Veneto ed Emilia-Romagna, la Regione imbocca la strada dell'acquisto in proprio per far fronte alle scarsità di forniture. Spiega l'assessore Icardi: "Con gli attuali ritmi di rifornimenti i tempi si allungano di molto rispetto alle previsioni"

Il Piemonte si prepara a cercare e comprare vaccini anti-Covid. Scr, la società di committenza regionale, avvierà una ricerca di mercato a livello internazionale per reperire disponibilità dei sieri e poi indirà una gara per l’acquisto di ogni tipologia di prodotto, comprese le opzioni per i farmaci che saranno molto probabilmente approvati a livello europeo e italiano, quindi incluso il russo Sputnik. La formalizzazione dell’incarico a Scr è prevista in queste ore e pone il Piemonte sul fronte, che via via si sta allargando, delle Regioni determinate a trovare canali paralleli e sussidiari a quello attuale basato sui contratti stipulati con le case farmaceutiche dall’Unione Europea

Una strada, quella aperta dal Veneto di Luca Zaia che ha reso noto l’avvio di due trattative per l’acquisto di un milione di dosi con tempi di consegna più brevi rispetti agli attuali, imboccata anche dall’Emilia Romagna governata dal dem Stefano Bonaccini, pronta a ripetere con il Veneto la positiva esperienza di una gara comune come già avvenuto per i tamponi antigenici. Cerca ed è pronto a comprare vaccini anche il Friuli-Venezia Giulia, come annunciato dal governatore leghista Massimiliano Fedriga.

“Attualmente abbiamo una quantità di forniture che, facendo delle proiezioni, ci fanno dubitare seriamente di finire entro quest’anno”, spiega senza troppi giri si parole l’assessore alla Sanità Luigi Icardi. “Le nostre speranze di arrivare a fine estate con una notevole copertura vaccinale, rischiano di andare deluse. Non può funzionare così”. Invece, per adesso, purtroppo funziona proprio così ed è per questo che a fronte di contratti deboli che consentono alle case farmaceutiche di dettare tempi e quantità, alcune Regioni pure di colore politico diverso stanno cercando di rimediare, agendo per conto proprio pur nell’ambito della legalità e con tutte le garanzie di sicurezza del caso.  “Davvero dobbiamo stare ad aspettare che le sollecitazioni dell’Unione Europea e delle strutture statali abbiano effetto e riportino alla situazione che era stata prospettata e poi tradita nei fatti, oppure possiamo, come autorità sanitarie, decidere di sopperire alle carenze e ai ritardi acquistando direttamente i vaccini?”. La risposta alla domanda che Icardi pone è già nell’incarico affidato alla società di committenza regionale. 

Scr cercherà sul mercato prodotti PfizerModernaAstraZeneca (ovvero quelli già in distribuzione, sia pure in quantità differenti) ma anche altri vaccini come Johnson & Johnson di imminente approvazione, compreso lo Sputnik snobbato in Italia e in Europa al momento dell’annuncio da parte di Vladimir Putin e adesso invocato a gran voce dai virologi. Il passo successivo, in tempi stretti, sarà la gara. Una gara che consentirà a soggetti privati, come aziende che vogliono vaccinare i loro dipendenti o fondazioni che intendono offrirle a una platea determinata di cittadini, di acquistare i prodotti al prezzo di gara, riconoscendo solo il costo di servizio a Scr. 

Naturalmente la Regione, non starà certo alla finestra. L’obiettivo è quello di acquistare il numero di vaccini in grado da garantire l’immunizzazione del maggior numero di cittadini nei tempi più brevi possibili. Ma, se l’operazione andrà in porto, sarà anche la risposta alle molte e crescenti richieste da parte di aziende e grandi gruppi di acquistare il vaccino da somministrare ai dipendenti, velocizzando le procedure e, nel contempo, accelerando l’immunizzazione di massa. “L’obiettivo è quello di accelerare il più possibile i tempi”, ribadisce Icardi.

print_icon