LOTTA AL COVID

Torna lo sci, ma "razionato"

Arriva l'ordinanza del governatore Cirio che riapre gli impianti in montagna a partire dal 15 febbraio. A condizione che il Piemonte resti in zona gialla. Ingressi limitati al 30 per cento della capienza massima per evitare code e assembramenti

Domani mattina il governatore del Piemonte Alberto Cirio firmerà l’ordinanza per riaprire gli impianti sciistici a partire dal 15 febbraio. Sempre che la regione resterà gialla: i dati relativi a indice di contagio e occupazione degli ospedali, infatti, non stanno migliorando ma restano sostanzialmente stabili con qualche ingresso in più in terapia intensiva che ha fatto scattare un campanello d’allarme (nelle ultime ventiquattro ore c’è stato un incremento di cinque unità). Insomma, il Piemonte è appeso a un filo in attesa del report settimanale di venerdì.

Ma attenzione, anche qualora gli impianti dei comprensori montani dovessero effettivamente riaprire potranno ospitare fino a un massimo del 30 per cento della loro capienza massima che si calcola sulla potenzialità ricettiva degli impianti a fune. Un modo per evitare code alle seggiovie e assembramenti. Comunque sia, si tratterebbe di una boccata d’ossigeno per un settore che, dopo aver bruciato il periodo migliore dell’anno, quello a cavallo delle festività natalizie, prova quantomeno a limitare i danni, sfruttando l’ultimo mese e mezzo di neve. Per ora una mano sta arrivando dal cielo, con le copiose nevicate di questi giorni.

“Domani firmeremo per l’autorizzazione della riapertura degli impianti sciistici piemontesi con una capienza del 30% - affermano Cirio e l’assessore allo Sport Fabrizio Ricca –. Ci auguriamo a breve, compatibilmente con la situazione epidemiologica, di poter portare al 50% il provvedimento. La riapertura, come noto, è prevista dal 15 febbraio, fermo restando il permanere in zona gialla della nostra regione”.

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