VERSO IL VOTO

È Lavolta dell’alleanza coi 5 Stelle

Il vicepresidente della Sala Rossa torna a chiedere le primarie e si propone come alfiere dell'intesa tra Pd e M5s. "Sostengo un fronte ampio contro il centrodestra. Su questa opzione politica si pronuncino gli elettori"

Un mandato dai torinesi per costruire una grande coalizione di centrosinistra: da Leu al Movimento 5 stelle, con dentro chi ci sta. Un’orgia politica di cui si fa promotore Enzo Lavolta, da sempre sostenitore delle primarie a Torino e che ora si propone come il candidato sindaco di un “ampio fronte”, anzi ampissimo, contro il centrodestra. “Gli altri candidati alle primarie hanno tutti escluso un allargamento della coalizione al M5s” dice Lavolta, il solo a sostenere chiaramente un’apertura verso gli alleati di Roma, e pazienza se sono stati gli avversari di Torino. Così il vicepresidente della Sala Rossa indica se stesso come colui che più di tutti incarna la posizione del segretario Enrico Letta e si presenta come il federatore in terra subalpina. Invoca le primarie da luglio, perché – dice – oggi “sono il solo modo di non arrivare al disfacimento di partito e coalizione”. Poi prosegue: “Chiederò ai cittadini torinesi il voto non solo per la carica di sindaco ma anche per rappresentare l’area che ha sostenuto il secondo governo Conte”. Insomma, di quell’area “che continua a mostrare responsabilità in un momento di incertezza”.

Così le primarie acquisiscono una connotazione ancor più politica: Stefano Lo Russo è il candidato di un centrosinistra ampio, aperto alle forze civiche e riformatrici, ma che almeno al primo turno non vede un’alleanza con i pentastellati; Lavolta è invece l’alfiere di un patto strutturale tra i due principali azionisti dell’esecutivo Conte, a costo di perdere pezzi al centro. Ancor di più, così, le primarie si trasformano in un referendum sull’amministrazione di Chiara Appendino, la sindaca grillina che si sta prodigando in prima persona per un’alleanza tra Pd e Cinquestelle.

“Proprio perché le cose si costruiscono dal basso e non si impongono dall’alto – prosegue Lavolta – deve essere un forte mandato del popolo progressista a dire se allargare la coalizione o meno. E ritengo che debbano essere gli elettori, anche coloro che hanno votato o votano 5 Stelle, a dire se si sentono parte della proposta che vogliamo fare alla Città oppure no”. Una bella strizzatina d’occhio a quell’elettorato grillino (o a quel che ne resta) che l’ex assessore spera di portare ai gazebo proprio per sancire il matrimonio tra i due partiti che tanto si sono odiati in questi cinque anni. 

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