VERSO IL VOTO

Roma frena Damilano, Napoli corre in soccorso

Da Forza Italia arriva l'altolà firmato Tajani, ma il deputato di Giaveno rilancia la candidatura dell'imprenditore cuneese: "Se il centrodestra vuole liberarsi di bardature partitocratiche e del richiamo a ideologie fallite deve affidarsi a un civico"

Non solo a sinistra, anche nel campo avverso la situazione in vista delle prossime amministrative è tutt’altro che delineata. A Torino dove pure Paolo Damilano, fortemente sponsorizzato dalla Lega, è partito anticipando i tempi con la campagna elettorale, i giochi sembrano essere tutt’altro che chiusi. A ribadire la necessità di ricondurre le trattative al tavolo nazionale, dove l’imprenditore food & beverage non ha molti estimatori, eccezion fatta per Matteo Salvini, è stato il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani in una intervista rilasciata sulle pagine locali di un quotidiano: “Il nostro nome è Claudia Porchietto” ha spiegato l’eurodeputato, incassando i ringraziamenti della vicecapogruppo a Montecitorio, la quale ha ribadito di essere “a disposizione”.

Un intervento che ha provocato la repentina reazione di colui che ormai è considerato lo spin doctor del candidato (sempre più) in pectore. A dispetto della differenza di latitudine che esprimono i rispettivi cognomi, infatti, tra Osvaldo Napoli – recentemente uscito da Forza Italia per aderire alla totiana Cambiamo! – e Damilano c’è feeling e così ecco il parlamentare di Giaveno scendere in campo al fianco dell’imprenditore cuneese: “Le elezioni amministrative in autunno assumono ogni giorno di più il significato di spartiacque nel quadro politico nazionale, ma soprattutto nel centrodestra. E questo vale a Torino più che altrove” afferma Napoli in una nota. “Se il centrodestra vuole liberarsi di bardature partitocratiche e del richiamo a ideologie fallite – prosegue – ha un solo candidato disponibile: Paolo Damilano. Viene dal mondo dell’impresa, conosce come pochi la realtà territoriale e, come nessuno ha finora fatto, si è mosso con largo anticipo, incontrando persone e categorie sociali e senza farsi etichettare o benedire da un partito”. Su questo ci sarebbero dei dubbi visti i vari endorsement già piovuti sulla testa di Damilano da parte di Salvini. Per Napoli, però lui resta “un candidato civico, l’unico capace di allargare i consensi oltre i confini del centrodestra”. Per Napoli, infatti “ogni altra candidatura rischia di portare divisioni e fratture nella coalizione. Rischia soprattutto di riproporre un’immagine vecchia e polverosa di un’alleanza che non esiste più nei termini in cui era stata pensata un quarto di secolo fa. Capisco Tajani, che deve mostrare la bandiera di partito. Ma a Torino lo fa nel momento sbagliato e nei modi sbagliati”.

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