VERSO IL VOTO

Damilano scommette sulla riapertura

Mentre il centrosinistra resta in ambasce l'imprenditore acqua&vino prosegue la sua campagna elettorale al fianco dei ristoratori torinesi: "La ripartenza è a portata di mano e non vanno ripetuti gli errori di un anno fa". E strizza l'occhio all'Ascom

“Non si può tassare il lavoro se il lavoro non c’è stato, non si può colpire con la burocrazia chi è sopravvissuto a una guerra, non si può dire che il vaccino è la strada per la normalità e non aiutare anche le piccole imprese a vaccinarsi”. Ormai in piena campagna elettorale, Paolo Damilano resta al fianco di quei piccoli imprenditori – soprattutto nel settore della somministrazione – che hanno pagato il tributo più alto alle restrizioni dovute all’epidemia in corso.

Candidato a sindaco di Torino, sostenuto dalla Lega e in attesa dell’incoronazione definitiva anche di Forza Italia e FdI, Damilano scommette sulle riaperture: “La ripartenza ora è a portata di mano e non vanno ripetuti gli errori di un anno fa – dice –. La voce dell’Ascom Confcommercio di Torino e provincia che abbiamo sentito in piazza Castello e nelle altre piazze è la voce dell’Italia che ci crede e ha voglia di ripartire. Va messa nelle condizioni di farlo senza legacci e con date certe”.

Così mentre il centrosinistra resta in ambasce, nell'attesa di trovare il suo candidato, nell'altro schieramento il candidato in pectore continua il suo impegno in prima linea. Lui in primis è un imprenditore: produce vino nelle Langhe, gestisce alcuni brand molto noti di acque minerali – a partire da Valmora – e due locali storici di Torino come Zucca e il pastificio Defilippis. E proprio i ristoratori sono sin dall’inizio del suo impegno pubblico il target di riferimento della sua campagna: “Un imprenditore non può essere costretto a improvvisare perché ci mette la faccia per la sua famiglia e per i suoi dipendenti. Iniziamo a ricostruire, insieme”.

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