ECONOMIA DOMESTICA

Embraco, governo inconcludente

Tra pochi giorni scatterà il licenziamento dei 400 lavoratori dello stabilimento di Riva di Chieri. Ennesimo incontro andato a vuoto al Mise. "Fare presto" afferma il governatore Cirio che chiede al ministro Orlando la sospensione delle procedure

“Inconcludente”. Così i sindacati definiscono l’incontro tra il ministro dello Sviluppo economico e i presidenti di Piemonte e Veneto sulla situazione della ex Embraco di Riva di Chieri e della Acc di Belluno, le due aziende che dovrebbero entrare nel progetto Italcomp. È quanto hanno appreso oggi i lavoratori che hanno partecipato al presidio organizzato dai sindacati metalmeccanici in piazza Castello, a Torino. Secondo quanto riferito dall’assessore al Lavoro della Regione Piemonte, Elena Chiorino, intervenuta all’incontro con il presidente Alberto Cirio, riferiscono i sindacati che hanno partecipato al presidio dei lavoratori sotto il palazzo della Giunta regionale, non ci sono novità né per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, né per il blocco dei licenziamenti che resta la priorità per salvare i 400 lavoratori il cui termine scade il prossimo 25 aprile. “Mancano 10 giorni ai licenziamenti collettivi e non possiamo accettare che dopo 3 anni e mezzo di lotte questa vertenza finisca in questo modo – commenta per la Uilm Vito Benevento – ancora oggi il ministro Giorgetti non ha convocato le organizzazioni sindacali. È tempo che il Governo si assuma le proprie responsabilità su questa vicenda. Il 20 aprile i lavoratori Embraco manifesteranno a Roma, presso il Mise, per chiedere di essere finalmente ricevuti.

Il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha confermato le risorse finanziarie e gli strumenti normativi necessari al salvataggio dell’impresa, “ma è fondamentale agire in fretta”, spiega Cirio. Per quanto riguarda l’aspetto imprenditoriale-aziendale – si legge nella nota – il ministro ha confermato la sua disponibilità sia nella costituzione che nello sviluppo del progetto Italcomp, impegnandosi personalmente nella ricerca di un investitore privato. La Regione ha contattato il ministro Andrea Orlando sollecitandolo a sospendere la procedura di licenziamento collettivo: “Abbiamo nove giorni di tempo per salvare i lavoratori, faremo di tutto per proteggerli”, dicono da piazza Castello. Il progetto di rilancio industriale di Italcomp è “coerente con le competenze storiche dello stabilimento di Embraco– aggiunge l’assessore Chiorino – e permetterebbe di dare respiro ad una realtà industriale in grado di fare da volano allo sviluppo di un settore economico strategico per il nostro Paese”.

Dal canto suo, il ministro Giorgetti individua nel “metodo Corneliani” la possibile soluzione. “Quando si parla di persone che rischiano il lavoro serietà e impegno sono le nostre parole d'ordine”, ha detto l’esponente leghista che ha rilanciato la formula vincente utilizzata per la storica azienda tessile di Mantova salvata dal fallimento grazie alla formula dell’investimento privato e pubblico nel capitale. Il passo successivo, anche per Embraco sarà quello di provare a individuare uno o più imprenditori che abbiano fiducia nel progetto industriale e accettino la scommessa di salvare e rilanciare l’impresa. “Il momento è propizio – ha spiegato il ministro – perché ci sono le condizioni migliori possibili per imprenditori che volessero accettare la scommessa. Lo Stato mette a disposizione una serie di strumenti impensabili fino a poco tempo fa”. Giorgetti fa riferimento all’equity, cioè alla possibilità di entrare nel capitale come socio di maggioranza per i privati e minoranza per lo Stato: “la formula vincente che è stata utilizzata per la prima volta per la soluzione della crisi Corneliani e una serie di finanziamenti e condizioni agevolate cui possono accedere anche aziende che si sono trasferite all’estero ma che intendono rientrare operativamente in Italia. Per la buona riuscita dell’operazione bisognerà mettere a disposizione anche gli ammortizzatori sociali ordinari e straordinari di competenza del ministero del Lavoro”.

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