OPERE & OMISSIONI

Intelligenza artificiale, Pichetto: "La sede dell'Istituto a Torino"

Nella bozza del Pnrr non compare il capoluogo piemontese. Il viceministro del Mise rassicura: "I decreti attuativi lo specificheranno". La sindaca Appendino incalza il premier Draghi: "Il Governo mantenga gli impegni e provveda a fugare i dubbi già nel prossimo Cdm"

La sede dell’Istituto di intelligenza artificiale sarà a Torino. Parola di Gilberto Pichetto Fratin, viceministro dello Sviluppo economico con delega all’Industria e all’Innovazione, sgomberando il campo dai dubbi emersi nelle ultime ore sull’assenza dell’I3A nella bozza che riporta i progetti del Pnrr. “La mia posizione è chiara – sottolinea il senatore piemontese, assicurando di essere in piena sintonia con la collega grillina del Mef Laura Castelli –. La sede sarà a Torino e i decreti attuativi del Recovery Fund lo specificheranno, formalizzando l’intesa non scritta dei mesi scorsi”. La verità è che trattandosi di fondi europei la scelta deve essere messa a gara, in presenza di eventuali altre candidature, come specifica Osvaldo Napoli. Il parlamentare totiano suggerisce a Draghi una possibile soluzione: “Dal momento che il governo ha deciso di affiancare risorse proprie, per circa 40 miliardi, ai fondi europei, si utilizzino quelle risorse per confermare, in piena autonomia e senza violare le regole europee, la scelta di Torino”.

A lanciare l’allarme all’indomani dell’ultima bozza del Piano nazionale di ripresa (Pnrr) dell’esecutivo Draghi in cui non compare l’I3A di Torino, era stata la sindaca Chiara Appendino che aveva sollecitato il Governo a mantenere gli impegni, dopo che lo scorso 4 settembre il Conte bis aveva scelto il capoluogo piemontese. L’appello di Appendino è che Palazzo Chigi “fughi ogni dubbio emerso con la diffusione delle bozze relative ai progetti” del Piano Nazionale di ripresa e resilienza e che “già nel prossimo passaggio in Consiglio dei Ministri dedicato al piano nazionale per le opere e le progettualità da finanziare attraverso le risorse europee del Recovery fund, confermi la scelta di Torino come sede di I3A”. Si tratta di una realtà che, secondo le stime dell’assessore all’Innovazione di Palazzo civico Mario Pironti, è in grado di catalizzare oltre 80 milioni di investimenti, con ricadute occupazionali di circa 600 posti di lavoro.

Allarme rientrato, dunque? Chissà. Una cosa è certa, dopo il pericolo dello “scippo” segnalato nelle scorse settimane da politici – in primis il senatore Pd Mauro Laus – e rappresentanti delle imprese – da Giorgio Marsiaj dell’Unione Industriale all’Api – è iniziato un pericolo balletto attorno alla collocazione della sede dell’I3A. A dar retta ai boatos romani la Lega, in particolare, starebbe frenando per poi intestarsi lo sblocco della decisione, mossa da utilizzare nella prossima campagna elettorale.

L’assegnazione della sede dell’Istituto italiano per l’intelligenza artificiale a Torino era avvenuta a settembre da parte del governo dell’ex premier Giuseppe Conte. L’I3A funzionerà come un “network” che avrà l’obiettivo di coordinare le diverse attività di ricerca in questo campo, una struttura di ricerca e trasferimento tecnologico con 600 addetti capace di attrarre talenti dal mercato internazionale. A lanciare l’idea di candidare Torino fu il direttore della pastorale universitaria della Diocesi subalpina don Luca Peyron.