Smart working, purché intelligente

Elogio del lavoro nel posto di lavoro. D’altra parte anche fonti imprenditoriali dicono che nel futuro lo smart working si ridurrà del 50% e se qualcuno lo riterrà pur sempre un numero considerevole dall’altra significa una bella ridimensionata.

Bisogna ricordarci che dal marzo 2020 non si è fatto dello smart working ma di necessità virtù, ovvero tutti a casa, per quanto possibile, a partire dalla pubblica amministrazione. Nel Pnrr la riforma della pubblica amministrazione sarà la sfida delle sfide, soprattutto contro i moloch della burocrazia. Il lavoro intelligente, se è veramente tale, ha come prerequisito la possibilità di realizzare in assenza dal luogo di lavoro la stessa prestazione, anzi aumentando l’efficienza, con supporto di tecnologie informatiche. Nell’industria può essere applicata a lavori con controllo a distanza oppure ad attività altamente qualificate in cui il supporto informatico rende superflua la vicinanza fisica. Nella pubblica amministrazione tutto ciò che è riconducibile allo smart working, ad esempio, non può andare a scapito del rapporto con il pubblico.

Se in clima pandemico anche il rapporto con l’utenza è stato ridimensionato, necessariamente, in una situazione di riapertura l’interfaccia visivo con l’utenza diventa elemento indispensabile di riavvicinamento della pubblica amministrazione con il cittadino, molto utile anche a ripristinare un rapporto fiduciario complessivo tra Stato e società. Riaprire nei centri cittadini la pubblica amministrazione in presenza vuol dire fare ripartire anche importanti settori di economia soprattutto nei centri città. Pensiamo alle attività commerciali fortemente penalizzate dall’impiegato pubblico/privato “costretto” a casa. Non solo quel circuito del “pranzo di lavoro” ma anche le attività di shopping che venivano svolte nella pausa pranzo o nel dopolavoro.

Ma oltre all’aspetto economico vi è un aspetto sociale e di socializzazione. Se l’Ingegnere progettista o comunque il tecnico specializzato può svolgere la sua attività a distanza è comunque un’attività che richiede un costante dialogo con innumerevoli interfacce di processo; molto diverso è l’attività per chi svolge un lavoro ripetitivo che è più diffuso nella pubblica amministrazione o nei servizi del terziario come banche e assicurazioni. Vi è un forte rischio di isolamento tra le quattro mura domestiche con un lavoro ripetitivo, noioso, alla fine alienante con l’aggiunta che nel medio-lungo periodo diventa frustrante. Se all’inizio era piacevole trovarsi a lavorare tra le mura di casa con figli,, nel tempo, tutto ciò un fardello isolante anziché una soluzione positiva.

Lo smart working, quello vero, creativo rimane tale anche fatto a distanza. Non stanca, non stufa, è pieno di incognite operative ma il lavoro ripetitivo, svolto in casa si trasforma nella solitudine o nell’interagire tra varie funzioni domestiche e famigliari un lavoro snervante e forse anche frustrante. Soprattutto questa tipologia di lavoro ha bisogno di una forte socialità che solo il luogo di lavoro con le sue problematiche positive e negative può renderlo accettabile o comunque il male minore.

L’ambiente di lavoro rimane un posto dove esercitare la propria vita sociale per un terzo della nostra vita, dove tutelare collettivamente i nostri diritti e rispettare i nostri doveri, dove costruire rivendicazioni e miglioramenti dell’ambiente di lavoro e della nostra vita sociale.

L’elogio eccessivo del “lavoro da casa” rischia di creare una spersonalizzazione dei soggetti sociali che sono i lavoratori e le lavoratrici; perché in questo la donna rimane di nuovo il soggetto di genere debole e che rischia fortemente una penalizzazione. “Con il lavoro da casa mi posso anche occupare dei figli e della casa”. Non sarà per tutte così ma alla distanza diventa un “chiudersi in casa”, una marginalizzazione, del lavoro femminile in particolare.

Allora rimango dell’idea che lo smart working, quello vero, è una parte molto più piccola di quanto viene rappresentato anche dalle imprese e dalle pubbliche amministrazioni per le quali il lavoro da casa è sovente un risparmio di costi. Ticket, rimborsi, indennità varie, benefit aziendali, mensa come verranno gestiti in futuro?

Quindi diamo allo smart working la sua giusta intelligenza e consideriamo il luogo di lavoro un forte elemento di socialità dove le persone crescono intellettualmente confrontandosi e organizzandosi, magari anche nel e con il sindacato.

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