INNOVAZIONE

A Torino l'intelligenza artificiale ma solo per l'automotive

Approvato in commissione l'emendamento che fissa a Torino la sede del Centro Italiano, limitandolo però al settore auto. Cala la dotazione finanziaria: 20 milioni all'anno. Contentino dopo la sberla su Gigafactory? Pichetto: “Altri fondi per la filiera"

L’intelligenza artificiale (almeno quella) sarà torinese. Anche se limitata al settore dell’automotive. Dopo la doccia fredda arrivata con la decisione di collocare la gigafactorY di Stellantis a Termoli, il temuto cambio di programma sull centro per l’intelligenza artificiale è stato evitato. Almeno parzialmente, giacché è prevalsa la soluzione spezzatino, tanto temuta nei giorni scorsi. Oggi in commissione parlamentare è stato approvato un emendamento che stabilisce Torino come sede per la Fondazione Centro Italiano di ricerca per l’automotive di cui sono membri fondatori il ministero dell'Economia, quello dell'Università e della Ricerca, il Mise ai quali è attribuita la vigilanza sull'istituto.

Nell’emendamento appena approvato si parla anche di dotazione finanziaria e le cifre rispetto a quelle di cui si era parlato un anno fa, quando non si prevedeva lo spezzatino del Centro e lo si dava come interamente a Torino. All’epoca si era parlato di 80 milioni all’anno, mentre nel testo finale la cifra è scesa a 20, la metà di quella indicata nell’emendamento proposto da Forza Italia.

Intanto sempre oggi la commissione ha approvato l'emendamento riformulato al decreto sostegni bis sul bonus auto, che viene prorogato fino al 31 dicembre 2021, prevedendo inoltre incentivi anche per la rottamazione di veicoli inquinanti e l'acquisto di auto nuove ed usate, a bassa emissione di CO2. “E' il risultato di una nostra battaglia: favorire la trasformazione tecnologica, fornire risposte concrete anche alle categorie più in difficoltà e rimettere in piedi produzione, commercio e servizi per la ripartenza del nostro Paese”, afferma il viceministro allo Sviluppo Economico Gilberto Pichetto.  

"Abbiamo tutte le carte – aggiunge – per ritornare a essere tra i principali attori del settore. Come governo siamo impegnati a favorire lo sviluppo di tutte le filiere afferenti all'automotive e, attraverso la costituzione di un tavolo con tutte le parti interessate, a pilotarne il cambiamento con l'obiettivo di salvaguardare un pilastro dell'industria e dell'economia italiana. Il settore automotive, infatti è uno dei rami di punta della meccanica e da solo contribuisce al 6,2% del Pil, all'11% del fatturato dell'industria manifatturiera e consta di oltre 5000 aziende. Non possiamo sprecare questa occasione. Siamo pronti a crederci, a rimboccarci le maniche e ad avere coraggio"

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