CAMPANILE SERA

Crisi a Biella, FdI sfida Corradino

Il partito di Meloni esce dalla giunta dopo il pasticcio sul Pnrr e le accuse del sindaco all'assessore Zappalà. Faida nella Lega attorno al nome di Tosi. E c'è chi parla addirittura di elezioni anticipate

Mi cacci? Me ne vado. E così dalle minacce di epurazione nei confronti di un paio di assessori, il sindaco leghista di Biella Claudio Corradino ora si trova a barcamenarsi in una crisi politica dagli esiti quanto mai incerti. Il bubbone è esploso nei giorni scorsi quando il viceministro del Mise Gilberto Pichetto ha reso pubblico che il Comune non aveva presentato neanche un progetto di riqualificazione urbana nell’ambito del Pnrr perdendo dunque la possibilità di ottenere finanziamenti importanti, soprattutto in tempi come questi di vacche magre. In un primo momento il sindaco ha imputato la responsabilità del pasticcio a “problemi di carenza del personale che a tutti i livelli creano rallentamenti al lavoro di tutte le amministrazioni comunali”. Poi, finito sotto l'attacco delle opposizioni  ha pensato bene di scaricare la responsabilità sulla sua squadra, annunciando il sacrificio di qualche assessore per salvare la ghirba. Ma l'effetto delle sue azioni non è stato quello auspicato.

“Ho deciso di accelerare la revisione generale delle deleghe in capo agli assessori. Per migliorare l’efficienza complessiva della giunta e dell’amministrazione – scrive in una nota –. Tale operazione era già prevista all’interno dell’agenda per il mese di settembre, ma le circostanze mi spingono ad anticipare i tempi con concretezza. Dopo due anni di mandato si rende necessario mettere mano alle deleghe”. Tra i nomi che il primo cittadino sembra voler mettere sul banco degli imputati c’è quello di Davide Zappalà, titolare della delega ai Lavori Pubblici e fedelissimo del parlamentare Andrea Delmastro, uomo forte di Fratelli d’Italia in Piemonte. Compresa l’antifona Delmastro ha deciso di giocare d’anticipo e dopo qualche disperato tentativo di mediazione fallito ieri ha chiesto lui a Zappalà di rassegnare le dimissioni, aprendo di fatto una crisi politica. “Abbiamo taciuto nelle prime ore per evitare che la situazione precipitasse e lo stesso abbiamo chiesto a Zappalà per evitare ulteriori frizioni – spiega il coordinatore locale del partito Cristiano Franceschini, che d’ora in poi ha annunciato l’appoggio esterno –. Qualcun altro ha inteso questa ennesima dimostrazione di responsabilità non come una lezione di stile, ma come un momento di difficoltà e ha ritenuto di approfittare del senso istituzionale che ha sempre contraddistinto l’operato amministrativo dell’assessore. Riteniamo che non ci siano le condizioni per proseguire serenamente un lavoro di Giunta che deve sempre essere corale e condiviso”. 

A complicare ulteriormente le cose c’è anche la posizione di un altro assessore, quello al Bilancio Silvio Tosi, della Lega. Anche lui è nell’occhio del ciclone è c’è chi è pronto a scommettere sulla possibilità che anche la sua testa possa iniziare a rotolare giù dai banchi della giunta ma anche in questo caso le ripercussioni politiche sono difficili da prevedere. Tosi, infatti, è aspirante segretario provinciale del partito di Matteo Salvini e gode dell’appoggio dell’assessora regionale Chiara Caucino e della deputata Cristina Patelli. Retroscena che circolano a Palazzo Oropa raccontano che a ordire la sua defenestrazione sarebbe stato il consigliere regionale Michele Mosca, il quale per la segreteria locale del partito punta invece sull’ex vicesindaco Giacomo Moscarola che le cronache resero celebre prima per via di un post evitabile sulla campagna elettorale in Emilia-Romagna dove vincere per la Lega “è un po’ come quando vuoi trombarti 20 ragazze nuove e visto che non te la da (sic!) nessuna ti accontenti dell’unica che ormai te la da (ri-sic!) da anni” e poi per essere risultato tra i furbetti del bonus, la scorsa estate, nonostante lo stipendio da amministratore locale.

Insomma, una bella faida nella Lega biellese che ora rischia di mandare gambe all’aria anche l’amministrazione comunale di uno dei sindaci più controversi che abbia avuto la città negli ultimi decenni. Lo stesso Corradino che in campagna elettorale s’inginocchiò di fronte a Salvini, facendo scattare l’ira di molti concittadini, e che nei mesi scorsi è finito sotto indagine per peculato per l’utilizzo dell’auto della protezione civile a scopo privato.

Come si concluderà questa vicenda? Ogni scenario è possibile, comprese le elezioni anticipate.  

print_icon