TERRE ALTE

Una montagna di soldi per andarci a vivere

La Regione Piemonte offre incentivi da 10 a 40 mila euro per chi decide di lasciare la città e acquistare o recuperare un immobile in un comune montano. I paesi interessati sono 465, tutti con meno di 5mila abitanti. Cirio: "Un investimento sul nostro futuro"

Incentivi da 10 a 40 mila euro per chi decide di lasciare la città e acquistare o recuperare un immobile in un comune montano. È l’iniziativa promossa dalla Regione Piemonte, attraverso un bando che prevede lo stanziamento di 10 milioni di euro. “La montagna non è e non va vista come una riserva inaccessibile – spiega il presidente del Piemonte, Alberto Cirio – ma come un grande propulsore di economia, natura, enogastronomia, turismo e di tutto ciò che di meraviglioso ha da offrire. Penso che, dopo due anni di pandemia, questa idea dell’aria fresca, dell’aria pulita, della possibilità per chi lo desidera di vivere a contatto con la natura, siano valori su cui investire per il nostro futuro e per quello delle nostre straordinarie montagne”.

Il provvedimento punta a sostenere la rivitalizzazione e il ripopolamento delle aree montane ed è rivolto a chi oggi risiede in un centro urbano in Italia e intende acquistare o recuperare un immobile in un comune montano del Piemonte con meno di 5mila abitanti, da rendere prima casa trasferendovi la propria residenza. I Comuni piemontesi “papabili” sono 465: 48 in provincia di Alessandria, 12 in provincia di Asti, 48 in provincia di Biella, 132 in provincia di Cuneo, 3 in provincia di Novara, 132 in provincia di Torino, 66 nel Verbano-Cusio-Ossola e 24 in provincia di Vercelli. Il bando verrà pubblicato il primo settembre e all’inizio di novembre verrà aperta la piattaforma per le domande, da presentare entro la fine di dicembre 2021. L’iniziativa si aggancia a un secondo bando che la Regione Piemonte lancerà in autunno per incentivare la nascita delle “botteghe dei servizi”, con specifici contributi per sostenere le attività nei territori montani che offrono servizi alla cittadinanza.

Possono presentare la domanda i nati a partire dal 1955, i nati dopo il 1980 riceveranno un punteggio più alto. Punteggio premiante anche per gli interventi effettuati in un Comune ad alta marginalità, l’attività lavorativa esercitata in un paese montano oppure in smart-working almeno al 50% nell’abitazione per la quale si chiede il finanziamento, un Isee uguale o inferiore a 20mila euro, almeno un figlio di età uguale o inferiore a 10 anni che avrà residenza e dimora abituale nell'immobile acquistato. Punti in più anche per recuperi realizzati con soluzioni architettoniche e paesaggistiche previste dalla Regione e per l’utilizzo dei materiali tipici del paesaggio alpino piemontese, ma anche se l’incarico dei lavori viene dato ad imprese con sede legale in un Comune montano piemontese.

Il bando della Regione Piemonte è “una misura estremamente importante – afferma Roberto Colombero, presidente piemontese di Uncem –. Avevamo proposto a tutte le Regioni italiane di lavorare in questa direzione, percorsa per prima, con successo dall’Emilia-Romagna. Oggi il Piemonte investe 10 milioni su una occasione di crescita sociale ed economica dei territori”. “Siamo convinti che la rigenerazione del patrimonio, alla quale lavoriamo da 15 anni – spiega Marco Bussone, presidente nazionale Uncem – possa avere una buona spinta in questa misura, unita al Superbonus. Dobbiamo lavorare per sostenere chi vuole aprire un’impresa e per generare comunità. Questo passa da una nuova consapevolezza da parte di chi si trasferisce, da un nuovo senso di appartenenza, dal Compra in Valle, la Montagna vivrà, da un nuovo impegno di democrazia grazie agli Enti locali. E anche dall’uso positivo delle risorse economiche che Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e Fondi strutturali mettono a disposizione”.

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