POLITICA & SANITA'

Città della Salute, si rifanno i conti

A dispetto dei toni trionfali della Regione ci vorrà un altro anno per far ripartire il progetto del super ospedale di Novara. Dopo aver ciccato il capitolato della gara, andata deserta, ora servono più soldi dei 95 milioni confermati dal Ministero

Nuovo accordo di programma per la Città della Salute di Novara, dopo che la gara è andata deserta e nessun raggruppamento di imprese ha presentato l’offerta. Il ministero della Salute ha concesso una proroga al finanziamento, 95 milioni di euro già stanziati, con la possibilità di aggiornare il piano finanziario per integrare eventuali maggiori oneri. Sarà così possibile – informa una nota della Regione Piemonte – ripartire al più presto con una nuova gara d’appalto, far ripartire sotto la cupola di San Gaudenzio il progetto ambizioso del super ospedale. Ma per quanto il governatore Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Icardi vogliano trasmettere ottimismo i tempi non saranno rapidissimi.

Anzitutto occorre che la stazione appaltante, ovvero l’Azienda ospedaliera, effettui una revisione prezzi e componga un nuovo quadro economico, tenendo certamente conto che il repentino aumento delle materie prime ha fatto lievitare i costi, anche se l’incidenza sull’insuccesso della gara è stata piuttosto marginale. La verità è che ad essere stato sballato è il capitolato, in particolare per quanto concerne la remunerazione al metro quadro. Appena lo staff di Gianfranco Zulian, dg dell’Aou Maggiore della Carità, che nel frattempo ha sostituito Mario Minola, passato alla direzione dell’assessorato, avrà terminato il lavoro di “aggiornamento” si avvierà l’iter concordato con il Ministero e che avrà, per stessa ammissione della Regione, “presumibilmente una durata intorno ai tre mesi, a partire dal momento del recepimento della richiesta, per incrementare gli stanziamenti necessari a valere sulla quota già destinata al Piemonte dei fondi ex articolo 20 della legge 67 del 1988 sulla programmazione delle risorse”. A conclusione del percorso, potrà finalmente essere indetta la nuova gara a condizioni quindi più aderenti al mercato, senza modificare il progetto dell’opera, ma solo intervenendo sul quadro economico. Ci vorrà un altro anno, siamo pronti a scommettere.