VERSO IL VOTO

Centrosinistra, colpo grosso anche in Città metropolitana

Verso le elezioni nell'ex Provincia di Torino dove Pd e alleati non avranno difficoltà a conquistare la maggioranza. Trattative in corso per le candidature. E in Parlamento gli emendamenti Anci mirano a rendere ancor più ambiti quegli scranni

Dopo la conquista del Comune, il centrosinistra punta sulla Città Metropolitana, in una competizione dall’esito sostanzialmente scontato. Sono elezioni di secondo livello che si svolgeranno tra gli amministratori dei 312 Comuni dell’ex provincia di Torino con voto ponderato. Ogni preferenza espressa ha un valore a seconda della popolosità del municipio che si rappresenta: si va dai 4 per i Comuni con meno di 3mila abitanti agli 853 del capoluogo. Motivo per cui chi ha la maggioranza in Sala Rossa parte estremamente favorito in un’elezione in cui è difficile attendersi sorprese, vista anche la preponderanza del centrosinistra nelle principali città dell’hinterland, come Moncalieri, Nichelino, Collegno, Grugliasco, Chieri e Settimo Torinese. Secondo alcuni calcoli la coalizione dovrebbe riuscire a piazzare 13 o 14 consiglieri su 18. (TABELLA)

Urne aperte il 19 dicembrecome stabilito dal sindaco Stefano Lo Russo. Ieri la segreteria provinciale del Pd ha iniziato a discutere della strategia migliore per presentarsi alla conte. La regia, ancora una volta, è affidata al segretario Mimmo Carretta assieme a Daniele Valle, già ufficiale di collegamento tra Lo Russo e il partito nell’ultima campagna elettorale. Per massimizzare il risultato, il centrosinistra si presenterà, come nel 2016, con un’unica lista rappresentativa di tutte le forze che hanno sostenuto Lo Russo nella corsa a sindaco. Anche in questo caso, dunque, nessuna apertura al Movimento 5 stelle che peraltro, dopo aver perso Torino e San Mauro (e prima ancora Venaria) si presenta decisamente ridimensionato rispetto a cinque anni orsono quando pur avendo conquistato il capoluogo non riuscì a ottenere la maggioranza nel Consiglio metropolitano.

La lista sarà composta da 18 candidati, il termine per la presentazione è il 28 novembre. Il Pd intende assicurare un candidato a ognuna delle dieci zone omogenee di cui è composta l’area metropolitana così che ogni territorio possa avere una rappresentanza. E il fatto che i consiglieri di Torino sono quelli elettoralmente più forti non vuol dire che saranno loro a fare incetta di scranni. Qualche nome è già iniziato a circolare: l’area a Nord del capoluogo sembra intenzionata a puntare sull’ex sindaco di Volpiano Emanuele De Zuanne, vicino al deputato catto-dem Stefano Lepri, mentre a Sud Moncalieri e Nichelino avrebbero già trovato un accordo attorno al nome del consigliere moncalierese Silvano Costantino. Della Sala Rossa l’unica al momento certa della  candidatura è Caterina Greco, che può contare sul sostegno dei fassiniani di Raffaele Gallo e punta a un incarico nella futura giunta metropolitana dopo il passo indietro compiuto sulla presidenza del Consiglio comunale. La collina dovrebbe indicare il sindaco di Chieri Alessandro Sicchiero, in Valsusa si parla di Jacopo Suppo, primo cittadino di Condove, mentre nel Pinerolese il favorito è il sindaco di Torre Pellice Marco Cogno. Più complessa la situazione nella Zona Ovest dove appare in pole position il primo cittadino di Grugliasco Roberto Montà, appena designato da Lo Russo vicesindaco metropolitano in questa fase di transizione, ma che sconta la penalità di essere alla fine del suo secondo mandato e quindi potenzialmente prossimo a decadere, a meno che non si ricandidi come consigliere semplice. Tutti ragionamenti in corso. Nei prossimi giorni Carretta e Valle valuteranno ogni candidatura e apriranno le trattative con gli alleati.     

Intanto sono stati depositati in Parlamento gli emendamenti dell’Anci che riguardano anche le Città Metropolitane con due richieste specifiche: la possibilità del sindaco di nominare una vera e propria giunta, composta anche da membri esterni al Consiglio, e l’istituzione di una indennità per gli amministratori dell’ex Provincia. Due provvedimenti che, se approvati, renderebbero quegli scranni ancor più ambiti.

Qui gli emendamenti dell'Anci

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