Migranti: rapporto Caritas, Covid li allontana dal Piemonte

Il Covid allontana gli stranieri dal Piemonte. È quanto emerge dal 30esimo Rapporto Immigrazione Caritas-Migrantes presentato oggi a Torino. "In Piemonte nel 2020 15.500 persone hanno acquisito la cittadinanza italiana, ma in generale anche nel nostro territorio c'e' una diminuzione per effetto della disoccupazione creata dal Covid per cui molti sono rientrati nei Paesi di origine o hanno tentato di raggiungere altri Paesi", spiega Sergio Durando, direttore dell'Ufficio pastorale migranti della Diocesi di Torino. "Molta gente ha perso il lavoro e la crisi occupazionale ha significato un aumento di povertà assoluta delle famiglie straniere: oggi si stima che più di uno su quattro sia in condizioni di povertà assoluta. Circa il 26% a livello nazionale contro il 6% delle famiglie italiane", ha aggiunto. La fuga dal Piemonte è un'emorragia molto forte secondo la Caritas. Nel Piemonte la presenza di popolazione straniera è del 9%, la metà sono nella provincia di Torino (211mila). La seconda provincia è Cuneo che ha una presenza di circa 60mila. Poi Alessandria con 45mila, Novara circa 37mila. L'effetto della pandemia ha determinato che i cittadini italiani occupati sono il 56% invece quelli stranieri sono il 45%, quindi 10 punti meno. "Di conseguenza - sottolinea Durante - la disoccupazione è decisamente più alta nella popolazione straniera. In Piemonte la presenza dei minori sulla popolazione straniera è il 21%. In età lavorativa il 60% è disoccupato".

Il numero dei cittadini stranieri che si sono rivolti agli sportelli Caritas nel 2020 ha superato il numero degli italiani. Lo evidenzia il 30esimo rapporto Caritas-Migrantes. Più di una famiglia su quattro è in condizioni di povertà. In Piemonte il trend è lo stesso con alcune caratteristiche. Gli stranieri hanno età più bassa, media intorno ai 40 anni, italiani sui 50. Ci sono cittadini stranieri che hanno occupazione saltuaria che fa si che non si abbiano i mezzi per arrivare a fine mese. "Torino ha smesso da anni di essere città opportunità anche per chi è partito da lontano: la città è in crisi di vocazione inasprita dalla pandemia", spiega il presidente del Consiglio comunale di Torino, Maria Grazia Grippo. "Molti giovani immigrati stanno immaginando un futuro altrove", aggiunge, sottolineando che c'e' l'urgenza da parte dell'amministrazione comunale di agire e il rapporto migranti serve per conoscere il metodo giusto.

print_icon