BANCHI DI NEBBIA

Calano i focolai nelle scuole, ma crescono le classi in Dad

Con la riapertura la situazione è migliorata. Sembra paradossale, invece l'andazzo di presidi e direttori è quello di lasciare a casa gli alunni anche con un solo contagio. Il caos tamponi. E per l'infanzia e la primaria non si fanno distinzioni tra vaccinati e non

Nelle scuole del Piemonte si registra una diminuzione dei focolai e delle quarantene. In base al monitoraggio della Regione, rispetto alla rilevazione del 28 dicembre, l’ultima settimana prima delle vacanze di Natale, nella prima settimana di lezioni del 2022 i focolai sono scesi da 255 a 227, le quarantene da 1.035 a 912. Aumenta invece tra gli studenti l’incidenza del contagio, ovvero i nuovi casi settimanali su 100 mila per le specifiche fasce di età. L’incremento maggiore, in particolare, si registra nella fascia 3-5 anni (+120,7%). A seguire la fascia 0-2 anni (+81,3%), 6-10 anni (+64,3%), 11-13 anni (+31%) e 14-18 (+2%).

Il caos tamponi, con le Asl che non riescono più a fare screening, continua però a spingere le classi in Dad – per quel che riguarda la scuola primaria – fin dal primo contagio tra gli alunni. E non al terzo, come prevede la norma in vigore. Secondo quanto appreso infatti, a una settimana dall’inizio della scuola il tracciamento dei casi positivi da parte delle Asl, attraverso il tampone a tempo zero T0 e dopo cinque giorni T5, è risultato infatti ingestibile, con inevitabili disagi – e proteste – da parte di tanti genitori costretti a tenere a casa i propri figli. Nel corso di un incontro odierno, inoltre, è emerso che per l’infanzia e la primaria non si fanno distinzioni tra vaccinati e non vaccinati, ma tutti i bambini seguono la stessa regola.

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