COVIDIOTI

Scolapasta in testa e cerbottana, nasce a Torino l’esercito No Vax

Ultima tavanata: la creazione di una sorta di "baschi blu" per combattere la "dittatura" sanitaria. Sarà un organismo non bellico, ma sono ben venuti poliziotti e militari sospesi per aver rifiutato il green pass. il promotore è già noto alla Digos

La creazione di un “Esercito popolare italiano” per combattere la “dittatura”, con un quartier generale a Torino e ramificazioni in ogni regione, è l’ultima trovata partorita dalla galassia No Vax. Il promotore, Alex Pinto, che ha lanciato l’iniziativa via Internet nei giorni scorsi e sta raccogliendo le adesioni, è torinese ed è già conosciuto dalla Digos. “Sarà un organismo non bellico – ha precisato –. Non è che possiamo armarci: non siamo pazzi”. Ha poi però invitato a entrare nell’esercito poliziotti e militari che siano stati sospesi dal servizio perché contrari al vaccino o al Green pass. Il primo passo sarà partecipare a iniziative di piazza “con un segno distintivo, che potrebbero essere dei Baschi blu, per distinguerci dal pecorume e farci vedere, ma senza prendere multe” e senza contrapposizioni dirette.

“Per adesso – spiega il “comandante” Alex – ci faremo vedere in giro, magari partecipando a delle manifestazioni con il nostro segno distintivo. Quando aumenteremo di numero, prenderemo le decisioni”. Pinto, già noto alla Questura (tempo fa ha ricevuto una diffida), ha preso l’iniziativa dopo una fragorosa spaccatura del movimento No Green Pass subalpino. Ai “commilitoni” ha detto infatti che sotto la Mole, dopo tante settimane, la protesta è arrivata a un punto morto per colpa di chi, in occasione dei cortei, concorda il percorso con la Digos “e magari segnala pure qualche manifestante”. Del resto Pinto è considerato il “referente di un gruppo di  attivisti No Pass non incline al dialogo con le forze dell’ordine e tendente a esasperare i toni della protesta durante i cortei”. Quella torinese è una piazza frazionata in varie anime. Uno dei capetti, Mario Liccione, reduce dal Covid, ha annunciato proprio oggi con tanto di nota stampa un sit in a Roma sotto Palazzo Chigi il 14 febbraio per chiedere le dimissioni del premier Mario Draghi. Arridateci i colonnelli!

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