GUERRA ALLE PORTE

Oltre 5mila i profughi ucraini già accolti in Piemonte

La gran parte sono ospitati dalle famiglie o conoscenti e delle realtà sociali del volontariato. A Novara il numero più alto: 1.281. La Regione ha recepito l’ordinanza che stabilisce un contributo di 300 euro mensili pro capite e di 150 euro per ciascun figlio minorenne

Sono 5.414 i profughi ucraini accolti attualmente in Piemonte. Al flusso di persone in arrivo sul territorio regionale si affianca quelle che, dopo un momento di prima accoglienza, proseguono dal Piemonte verso altre destinazioni. Il dato emerso nella riunione del coordinamento regionale per l’emergenza profughi che ha fornito anche una mappa dell’accoglienza e della dislocazione nelle diverse province piemontesi. Degli oltre 5400 profughi arrivati, 4.508 sono ospitati presso la rete di accoglienza spontanea familiare o di conoscenti o delle realtà sociali del territorio, 493 nelle strutture individuate dalla Protezione Civile regionale, 413 nei Cas (Centri di Accoglienza Straordinaria) e attraverso il Sai (Sistema di Accoglienza e Integrazione) sotto il coordinamento delle Prefetture.

A livello territoriale, la quota principale di rifugiati risulta ad oggi in provincia di Novara, dove è insediata la percentuale più alta della comunità ucraina residente già da tempo in Piemonte. In particolare, nel Novarese risultano attualmente ospitate 1.281 persone. Poco meno, 1.102 sono quelle accolte nel territorio del Torinese. Nel Verbano-Cusio-Ossola le persone presenti risultano 975, nel Cuneese 738, in provincia di Alessandria 498, nella provincia di Biella 293, nel Vercellese 284 e in provincia di Asti 243. Tra i profughi arrivati in Piemonte ci sono anche 50 bambini con 15 mamme portati questa stasera dalla Fondazione Aief  per l’Infanzia e l’adolescenza nel corso di una missione supportata da Fondazione Lavazza, Fondazione Magnetto, Banca Patrimoni Sella e Pier Luigi Loropiana. Con il supporto della Protezione civile della Regione saranno accolti presso Cascina Torta a Torino.

Le famiglie piemontesi che hanno manifestato, attraverso i canali della Regione Piemonte, la disponibilità ad ospitare i profughi ucraini sono 4.617 in totale (a livello territoriale 3.084 sono nel Torinese, 404 nel Cuneese, 320 nell’Alessandrino, 226 nell’Astigiano, 187 nel Biellese, 154 nel Novarese, 130 nel Vercellese e 112 nel Vco). A questo proposito, il Piemonte ha recepito l’ordinanza che stabilisce un contributo di sostentamento ai rifugiati ospitati in accoglienza diffusa presso famiglie, amici e conoscenti pari a 300 euro mensili pro capite e un contributo addizionale mensile di 150 euro per ciascun figlio minorenne per la durata massima di tre mesi dall'arrivo in Italia. Sul fronte sanitario, invece, sono stati registrati 2.929 tamponi Covid e sono 814 i rifugiati che hanno ricevuto il vaccino.

Inoltre, è in pubblicazione l’avviso per l’acquisizione di manifestazioni di interesse rivolte ad enti del Terzo settore, Centri di servizio per il volontariato, enti e  associazioni iscritte al registro e enti religiosi civilmente riconosciuti, per le attività di accoglienza diffusa a beneficio delle persone richiedenti la protezione temporanea. Sono previste forme e modalità per offrire servizi di assistenza e accoglienza attivabili nel limite massimo di 15.000 unità a livello nazionale.

È previsto il coinvolgimento dei Comuni alle attività di accoglienza diffusa. Infine, sono oltre 250 (con un picco di 103 nella sola giornata di lunedì) le chiamate al call center regionale 011.4326700, al quale otto operatori di madrelingua ucraina rispondono dalle 8 alle 20 (dal lunedì al sabato) alle richieste di informazioni e approfondimenti da parte dei profughi e delle famiglie che li accolgono. Il servizio è realizzato grazie alla collaborazione tra Protezione Civile, Consolato Onorario di Ucraina a Torino e la Onlus Danish Refugee Council Italia.

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