Rosso ritratta ma è bufera sul Palazzo

Il parlamentare Pdl assolve Pedrale dall'accusa di farsi rimborsare le vacanze dalla Regione. Poi rilancia: “Il malcostume, però, è ampiamente diffuso”. E l'ombra di Batman aleggia su Torino

E meno male che l’onorevole Roberto Rosso è di Trino Vercellese, perché se vivesse a San Damiano sarebbe stato facile affermare, secondo il noto proverbio, che si tratta del solito che “lancia il sasso e nasconde la mano”. Da Trino a Torino: c’è una sola vocale a separare le due città, ed è su quel tragitto che si è consumata la brillante carriera politica dell’ex enfant prodige berlusconiano. Dopo che lunedì sera ha raccontato in tv di aver invitato nella sua casa di Sestriere un consigliere regionale, il quale si faceva pagare la settimana bianca dai contribuenti, attraverso un “trucchetto” in combutta con un amministratore locale, a Torino si è scatenata la caccia al furbetto del rimborso. Un particolare aveva fatto puntare i riflettori sul capogruppo del Pdl a Palazzo Lascaris Luca Pedrale, anche lui vercellese, ex sodale politico di Rosso, con il quale ormai i rapporti sono agli stracci: Rosso, infatti, pur non facendo nomi ha parlato di un rimborso chilometrico per viaggiare da San Germano a Sestriere. E chi è che vive a San Germano? Pedrale, appunto.

 

L'indiziato ha già minacciato querele e fatto sapere che mai è stato in settimana bianca con l’ex numero due della Regione Piemonte. Ma insomma, era proprio l’attuale capogruppo il protagonista del racconto? E' lui Mister X? «Non si tratta di Pedrale - replica Rosso - Ho detto San Germano? Era per dire un paese lontano dal Sestriere. Perché proprio San Germano e non Villanova d’Asti? Gliel’ho detto ho buttato lì una località». Da un lato Rosso ritratta, dall’altro rilancia: «Se poi vogliono denunciarmi, che lo facciano, davanti al giudice potrei raccontarne un sacco di quegli aneddoti». Perché? Non era un caso isolato? «Ma non scherziamo. E’ un malcostume diffuso. Vada a prendere i rimborsi dei consiglieri dello scorso agosto: a quanto risulta, nessuno è andato in vacanza, tutti in missione». D’accordo, sul Sestriere meglio soprassedere, ma il giochetto è chiaro e a quanto dice l’ex numero uno di Forza Italia abbondantemente praticato: «Ovunque vada il consigliere può farsi firmare un documento da un altro amministratore del luogo secondo il quale il consigliere in questione si trovava lì per rappresentare la Regione. In altre parole: in missione». Con tanto di indennità e rimborso chilometrico. Quindi così fan tutti? Malcostume mezzo gaudio? Il Piemonte è come il Lazio? «Noi siamo più sobri, niente feste in maschera e pacchianate varie». Ma...

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