POLITICA & SANITÀ

Liste d'attesa, piano da 40 milioni

La Regione Piemonte vara la ripartizione delle risorse per ridurre le code per visite specialistiche e interventi. Per l'azienda di Torino 3 milioni in più per potenziare il Cup. Le strutture private aiuteranno a smaltire gli arretrati - TABELLA

Il piano per ridurre le liste d’attesa è entrato nella sua fase operativa, ma difficilmente basteranno i 40 milioni scarsi stanziati dalla giunta del Piemonte per debellare una piaga che da anni ammorba il sistema sanitario regionale e che con la pandemia è solo peggiorata, anche se meno di quanto si temesse. L’assessore alla Sanità Luigi Icardi ha comunicato oggi la ripartizione delle risorse tra le varie Asl: 36,8 milioni più 3 milioni per la sola Asl di Torino, in qualità di azienda capofila, per il potenziamento del Cup (Centro unico di prenotazione). Il piano presentato un mese fa prevedeva una stanziamento straordinario di 50 milioni ma non è chiaro se i dieci attualmente mancanti siano già stati condivisi dalle Asl o semplicemente non ci sono. (TABELLA)

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L’attesa media è di quattro mesi per una mammografia, tre per un ecodoppler, poco meno di due per una colonscopia. Ma ci sono territori in cui accedere a determinate prestazioni è ancor più proibitivo: si parla di 10 mesi per colonscopie e gastroscopie; visite ai linfonodi non disponibili prima di gennaio del prossimo anno.

Tutte le visite, le prestazioni e gli interventi slittati per il Covid dovranno essere recuperati prima della fine dell’anno. Entro giugno andrà recuperato il 30 per cento delle liste d’attesa sulle prestazioni ambulatoriali di primo accesso, ed entro settembre il sistema dovrà essere in grado di prendere attivamente e gradualmente in carico tutte le prescrizioni di primo accesso previste dal piano nazionale. Il rispetto dei tempi sarà verificato trimestralmente.

L'attesa media in Piemonte per ogni visita

“Fino al 24% delle risorse – sottolinea Icardi – potrà essere usato dalle Asl per avvalersi di prestazioni private al fine di raggiungere gli obiettivi previsti dal piano”. Entro il 31 maggio le strutture private accreditate che erogano prestazioni a carico del Servizio sanitario regionale dovranno rendere disponibile nel sistema Cup regionale “il cento per cento delle agende destinate alla prenotazione delle prime visite e altre prestazioni di primo accesso”, con un periodo transitorio dall’1 giugno al 31 agosto per l’adeguamento. Il provvedimento approvato oggi prevede che la validità delle ricette di primo accesso sia di 60 giorni anziché 180, mentre rimane di 180 giorni la validità delle ricette per gli accessi successivi al primo.