RETROSCENA

Cirio toglie Speranza a Icardi

Siparietto romano. L'assessore alla Sanità tagliato fuori dalla foto del governatore con il ministro della Salute. Nello scatto, però, c'è il leghista Lanzo a lungo dato come ipotetico sostituto dai compagni di partito in corso Regina. Pare Genesio non l'abbia presa bene

Galeotto fu il fortuito incontro. E malandrina l’immagine che ne scaturì. Ciribiribin Kodak, ricordate lo spot degli anni Ottanta? Ecco, basta aggiungere due vocali e sostituire una consonate e voilà, Ciriobirichin, flash. Corridoi dei Palazzi romani, fiero l’occhio, svelto il passo il governatore procede verso il fronte dell’autonomia reclamata scortato dal leghista Riccardo Lanzo, quando ad un tratto incoccia Roberto Speranza. Non quel che si dice un paladino delle maggiori competenze alle Regioni, epperò pur sempre il ministro che ha gestito due anni di emergenza Covid, che con Alberto Cirio ha sempre avuto un ottimo rapporto e che, adesso, è l’interlocutore principale per cercare di uscire dall’impasse che segna i progetti per la Città della Salute di Novara (feudo di Lanzo) e del Parco della Salute di Torino. Due convenevoli, i ringraziamenti per la celere (oddio, si fa per dire) costituzione del cruciale comitato di valutazione chiamato a vagliare le modifiche dei succitati progetti. E, poteva mancare?, la foto. 

Non fosse stato in altri uffici affaccendato Luigi Icardi, legittimo timoniere della Sanità piemontese, avrebbe potuto gridare “Vengo anch’io”, ben sapendo che il governatore si sarebbe dovuto strozzare in gola un “no tu no”. Dicono non l’abbia presa per niente bene. Tanto da borbottare per i corridoi romani sulla sua titolarità (anche a comparire col ministro di competenza) evocando vecchi propositi del presidente. Che, guarda caso, proprio su Lanzo a lungo aveva ragionato (arrivando a dirgli di tenersi pronto) quando progettava di giubilare l’attuale inquilino di corso Regina. Tornato da Roma senza Speranza, in foto.

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