POLVERE DI (5) STELLE

"Una scelta che non condivido", Appendino scarica Di Maio

Con un post sui social l'ex sindaca conferma la sua fedeltà a Conte: "Il Movimento saprà reagire". Facile a dirsi (e intanto si prepara a conquistare uno scranno alle prossime elezioni). Scissionisti sempre più forti in Parlamento e soli fuori dai palazzi

Politicamente nata sotto una buona stella, o meglio sotto le Cinque Stelle, Chiara Appendino non abbandona la casa che l’ha portata fino al piano nobile di Palazzo civico e in cui ora è impegnata a capo della scuola politica istituita da Giuseppe Conte. “Pur avendo le idee chiare, ammetto che non è semplice scrivere queste poche parole” è l’incipit del post al solito carico di pathos e travaglio esistenziale che affida ai social. Soffre Chiara e intanto s’offre per ricostruire un Movimento che, parole sue, “saprà ripartire”. Intanto però sente tutto “il peso” di questo “momento”, “in particolare dal punto di vista umano”, giacché il percorso in una forza politica nel suo caso “è anche un percorso di vita”.

Per la prima volta, almeno apparentemente, si separano anche i destini dell’ex sindaca e della viceministra dell’Economia Laura Castelli, che ha deciso di seguire Luigi Di Maio assieme al deputato Davide Serritella. Restano invece al loro posto tutti gli eletti al Comune di Torino e in Regione Piemonte a dimostrazione di quanto l’operazione del numero uno della Farnesina sia essenzialmente legata a questo governo e non a un progetto politico a lungo termine.

Dopo i consiglieri torinesi anche i pentastellati piemontesi si schierano con Conte. “Il Gruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale del Piemonte – affermano la capogruppo Sarah Disabato e i consiglieri Ivano Martinetti e Sean Sacco – sostiene, compatto, il percorso intrapreso dal presidente Giuseppe Conte e appoggiato a larghissima maggioranza dagli iscritti della nostra comunità”. “Un percorso fatto di coerenza con i principi che abbiamo sempre proposto, uno su tutti quello relativo al vincolo di mandato, purtroppo disatteso in queste ore a livello nazionale ed in precedenza anche in Regione Piemonte”.

Proprio Appendino, nell'ultimo Consiglio nazionale, aveva fatto di tutto per evitare l'inevitabile, mediare tra le parti, placando i falchi contiani che premevano per esplellere il capo dei frondisti. Alla fine è stato il ministro a battere tutti sul tempo. E tornano alla mente i tanti incroci tra Appendino sindaca e Di Maio. Giusto tre anni fa, in uno dei tanti momenti di crisi dell’amministrazione pentastellata, a blindare “Chiara” era stato proprio lui, l’amico Luigi, che si scagliò contro “i nemici della contentezza”, quei consiglieri barricaderi dell’ala più ortodossa del Movimento che sin dall’inizio del suo mandato hanno rappresentato una spina nel fianco per Appendino.

Ora però, “dopo tante battaglie vinte e perse” le strade si dividono: “Ieri Luigi Di Maio e diversi parlamentari hanno fatto una scelta che non condivido assolutamente – dice l’ex prima cittadina – ma che non cancella quanto fatto e vissuto insieme in tutti questi anni. Che, nel bene e nel male, ci ha portato ad essere ciò che siamo”. E a questo punto come potrà ripartire un Movimento ridotto ai minimi termini dal punto di vista elettorale e dilaniato da uno scisma provocato dal suo ex capo politico? “Dovrà imparare dai propri errori – afferma Appendino – ed essere ancora più vicino ai bisogni reali dei cittadini, soprattutto quelli più in difficoltà, colpiti da una crisi che si farà ogni giorno più dura. Io cercherò di lavorare in quest’ottica, nel rispetto del ruolo che ricopro e degli impegni presi”.

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