VERSO IL VOTO

Renzi e Calenda hanno detto sì, ma è un matrimonio a distanza

È nato il Terzo Polo. Accordo su simbolo, distribuzione paritaria delle candidature all'uninominale, presenza in tv. Per evitare ironie dopo il bacio con Letta si cercherà di non scattare imbarazzanti foto di rito. E poi i due si stanno reciprocamente sulle palle

Accordo fatto. Matteo Renzi e Carlo Calenda dopo giorni di trattative nella notte di ieri hanno trovato la quadra per dare vita al Terzo Polo per le prossime elezioni. L’annuncio ufficiale sarà dato tra poco ma Renzi ne ha dato un’anticipazione ai suoi parlamentari e, come di consueto, lo illustrerà attraverso messaggi e newsletter a attivisti e simpatizzanti. A quanto si apprende non vi sarà la foto di rito tra i due leder che si stringono la mano e anche nel linguaggio si eviteranno accuratamente riferimenti che possano richiamare il “matrimonio” fallito (con tanto di bacio) tra Calenda e Letta. E, infatti, si parla di un “matrimonio a distanza”.

Superate nelle ultime ore i problemi legati al simbolo – in cui compariranno i loghi di Azione e di Italia Viva, ma anche un riferimento a Renew Europe (gruppo liberale a Bruxelles) – sono stati definiti gli altri elementi: la distribuzione paritaria (50/50) dei collegi uninominali, la presenza televisiva (due terzi a Calenda, un terzo a Renzi), la formazione di un unico gruppo alla Camera e in Senato guidato uno da un esponente di Azione e l’altro di Iv. La leadership è stata assegnata a Calenda, come promesso Renzi ha fatto un passo indietro pur di agevolare la nascita del fronte draghiano, come ha ripetuto ai suoi “la politica è generosità”.

“Il progetto del terzo polo è molto più grande dei singoli destini personali e io con impegno e tenacia sarò in campo (e in qualche circoscrizione al Senato) per dare una mano e farlo vincere”, scrive su Facebook Renzi. “Dico alla comunità di Italia Viva: adesso tutti al lavoro con Carlo e gli amici di Azione per salvare l’Italia dai sovranisti e dai populisti. A testa alta, a viso aperto. Ci siamo riusciti con Draghi quando non ci credeva nessuno, riproviamoci adesso. Con il nostro sorriso, con la nostra generosità, con il nostro stile orgogliosamente controcorrente. L’Italia ha bisogno di noi per evitare l’incubo populista e tornare a sognare buona politica. Ci siamo, con tutto il nostro coraggio", spiega il leader di Iv.

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