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Damilano trova le porte chiuse: "Rinunciamo alla candidatura"

Come nella favola di Esopo, solo che lui non è una volpe e l'uva conviene che la usi per fare il suo vino. Dopo aver cercato spasmodicamente spazio tra i centristi di ogni schieramento getta la spugna. "Non è il momento". E butta l'occhio alle Regionali

Paolo Damilano non sarà candidato alle elezioni. Ad annunciarlo il fondatore della lista civica Torino Bellissima con un post su Facebook in cui condivide una foto di tutto il gruppo consiliare davanti a Palazzo Civico. Dopo aver tentato per settimane, in modo a dir poco spasmodico, di strappare una candidatura – prima nelle fila di Azione di Carlo Calenda (con il quale ha rotto in modo burrascoso) poi con la nascente aggregazione centrista della destra (Giovanni Toti e Maurizio Lupi) – l’imprenditore acqua&vino ha dovuto arrendersi. E così come nella celebre favola di Esopo annuncia di avervi rinunciato: “Non ci sono le condizioni, non è ancora il momento”. Insomma, addio ai sogni parlamentari.

“Noi di Torino Bellissima – scrive l’ex aspirante sindaco di Torino usando il plurale maiestatis, facendo intendere di aver condiviso tale decisione – siamo stati tra i primi a credere nella possibilità dell’aggregazione di un’area centrale, liberale e moderata forte e importante, che sapesse raccogliere le migliori energie politiche e civiche del Paese. Ma questo progetto è presto naufragato, prima di tutto per colpa di una legge elettorale farraginosa e ormai anacronistica”. Un disegno perseguito, in verità, in maniera un tantino strampalata: prima mandando a stendere i partiti che l’hanno sostenuto lo scorso autunno poi bussando pee mesi alla porta di Matteo Salvini e infine cercando ospitalità in quasi tutte le sigle centriste (raccontano di un Matteo Renzi piuttosto seccato).

“Abbiamo dimostrato nel 2021 – prosegue Damilano – di essere persone coraggiose, libere e desiderose di dare il proprio contributo alla propria comunità e con lo stesso spirito abbiamo valutato e ponderato le nostre decisioni. Con grande serenità annunciamo di non volerci candidare perché pensiamo che non sia ancora il momento di farlo. Tra due anni ci saranno elezioni importanti in Piemonte e Torino Bellissima saprà dare il suo contributo da protagonista”. Una lista “Piemonte Bellissimo” per le Regionali? E con chi, dopo aver fatto terreno bruciato con molti dei potenziali alleati? E, non ultimo, aver rischiato di aprire una faglia interna, come dimostra la levata di scudi del vicecapogruppo in Sala Rossa Pino Iannò.

Damilano spiega che “la precondizione per partecipare a queste elezioni per noi era la consapevolezza di poter proficuamente portare avanti il lavoro fatto fino a oggi. La bussola di questo lavoro è sempre stata una: il nostro territorio, le persone, la battaglia per riportare lavoro e sviluppo. Nessun progetto, per le difficoltà prima ricordate, oggi riesce a valorizzare queste idee e queste priorità in maniera adeguata. Non eravamo alla ricerca di candidature o posti in lista senza progetto politico –conclude con sommo sprezzo del ridicolo –. Per una forza nuova come la nostra fare oggi un passo di lato significa fare una scelta coraggiosa e dolorosa, ma anche di grande coerenza che rispecchia i valori su cui siamo nati e che ci hanno contraddistinto”. 

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