CAMPANILE SERA

Cuneo, 50 sindaci per Robaldo (e Cirio non sa che fare)

Nello stesso giorno delle elezioni politiche si svolgeranno anche quelle della Provincia Granda. Parte la mobilitazione per l'ex collaboratore del governatore, oggi primo cittadino a Mondovì. Ma c'è il veto di Fratelli d'Italia (e in particolare di Bongioanni)

Dicono che questa volta non si limiterà a fingersi morto per qualche giorno, Alberto Cirio l’opossum “se ne andrà in letargo finché non passa la buriana”. La mossa con cui oltre cinquanta sindaci della Granda hanno invitato Luca Robaldo a candidarsi per la presidenza della Provincia, dopo la decadenza dell’ex primo cittadino di Cuneo Federico Borgna, ha già messo in agitazione il presidente della Regione Piemonte. Perché Robaldo è stato fino allo scorso 30 aprile uno dei più stretti collaboratori del governatore in piazza Castello e perché sul suo nome ci sono resistente dei ras locali del centrodestra, che già alle scorse amministrative fecero di tutto per evitare che diventasse sindaco della sua Mondovì,. Peraltro senza riuscire nell’intento.

A giugno Cirio fece il pesce in barile e, sebbene formalmente sostenesse Enrico Rosso, candidato della coalizione, la vittoria di Robaldo non gli dispiacque manco un po’. Questa volta, come si schiererà? Le elezioni per eleggere il nuovo vertice della Provincia si svolgeranno il 25 settembre, in concomitanza con le politiche: saranno chiamati a votare gli amministratori dei 247 comuni della provincia con voto ponderato a seconda degli abitanti. Più di un terzo dei loro primi cittadini di ogni schieramento ha già sottoscritto l’appello partito dal sindaco di Busca Marco Gallo. Tra i firmatari ci sono il sindaco di Ceva Vincenzo Bezzone, quello di Dronero Mauro Astesana, la sindaca di Marene (considerata vicina a Fratelli d’Italia) Roberta Barbero e pure Mauro Rebuffo, a capo del municipio di Castelnuovo di Ceva dove il coordinatore regionale di FdI, Fabrizio Comba, è assessore. Favorevole a Robaldo anche il candidato sindaco del centrodestdi Savigliano Gianluca Zampedri. Insomma, un ostegno molto trasversale.

Tra i pochi che proprio non ne vogliono sapere di Robaldo c’è il capogruppo meloniano a Palazzo Lascaris Paolo Bongioanni, lo stesso che aveva orchestrato, senza successo, una candidatura alternativa a Robaldo a Mondovì, imponendo ad Alberto Cirio di seguirlo su quella strada perigliosa. Come sono andate le elezioni è cosa nota e certo l’esclusione dalle liste di Fratelli d’Italia per le politiche non ha contribuito a migliorare l’umore di Bongioanni. Conoscendo bene l’attitudine di Cirio a dileguarsi quando non sente propria la battaglia, avrebbe proposto al governatore di indicare lui il candidato per la Provincia, “noi lo sosterremo” ha assicurato l’esponente di FdI, preoccupato perché vede stagliarsi dietro Robaldo l’ombra lunga dell’ex ministro Enrico Costa, vicesegretario nazionale di Azione e uomo forte della politica cuneese.

“Terrò la linea che definiremo come centrodestra” assicura Cirio, il quale non esclude che la coalizione possa anche schierarsi con Robaldo. “Ci troviamo questa sera – prosegue il governatore – le opzioni sono due: sostegno al candidato civico o individuazione di un esponente di centrodestra che traini l’alleanza vista anche la concomitanza con le politiche”.

Tra coloro che vorrebbero rilevare il testimone da Borgna c’è anche il sindaco di Alba Carlo Bo, ma si è mai vista una città di 30mila abitanti che esprime il presidente della Regione e quello della Provincia? Sarebbe troppo. Un concetto che Cirio ha provato a spiegare al sindaco della sua città, il quale tuttavia non l’ha presa affatto bene. Il clima si fa rovente. È evidente che a Cirio andrebbe più che bene l’elezione di Robaldo, ma non può dirlo per non urtare i suoi alleati.

Il Consiglio provinciale è spaccato esattamente a metà: cinque esponenti di centrodestra, cinque di centrosinistra e due di Azione. Serve un esponente trasversale dalla forte impronta civica per evitare che l’ente s’impantani in continue dispute politiche. Così è uscito il nome di Robaldo che ha portato a un passo indietro del sindaco di Boves Maurizio Paoletti. La prima cittadina di Cuneo Patrizia Manassero non si è ancora espressa. Lo scorso 11 luglio, a pochi giorni dalla sua proclamazione, ha incontrato i sindaci delle “sette sorelle” per fare il punto della situazione sulle politiche di area vasta ma senza toccare il tema delle provinciali. Il suo voto è quello che vale più di tutti.

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