VERSO IL VOTO

"Abbiamo sostenuto Damilano, ora scegliamo Renzi e Calenda"

Un drappello di attivisti guidati da Nigra e dalla madamin Giordano Peretti annuncia l'appoggio al Terzo polo, "più coerente a sostenere l'agenda Draghi". Prosegue la corsa al posizionamento dei seguaci dell'imprenditore mentre lui resta silente e non dice per chi voterà

Hanno sostenuto Paolo Damilano alle scorse elezioni amministrative di Torino, qualcuno di loro si era pure candidato, ora scelgono il Terzo polo di Carlo Calenda e Matteo Renzi. La dichiarazione di voto è firmata da un drappello di elettori e attivisti capitanato dall’ex segretario dei Ds di Torino Alberto Nigra e da Giovanna Giordano Peretti, una delle madamin che nel 2018 promossero la piazza Sì Tav. Con loro c’è anche il medico Giorgio Diaferia, un passato da socialista, primo classificato con 161 preferenze nella lista Progresso Torino, la seconda civica nata a supporto di Damilano un paio di mesi prima delle urne, senza tuttavia riuscire a spedire alcun rappresentante in Sala Rossa.

“Riteniamo che ricorrere a elezioni anticipate in un momento di grave crisi internazionale sia stato un atto gravemente irresponsabile – affermano –. Tuttavia, guardiamo con favore all’unica possibilità di uscire dallo schema rigido delle due coalizioni di destra e di sinistra, non a caso definito nella veste attuale “bipopulismo”, e rappresentata dalla lista Azione-Italia Viva. Riteniamo che il Terzo Polo sia la lista più coerente nel sostenere l’esperienza Draghi”.

È l’area laica e riformista del composito rassemblement che si ritrovò al fianco dell’imprenditore acqua & vino alle scorse amministrative del capoluogo. Lo stesso Nigra, prima di scegliere il centrodestra, era il responsabile Enti locali nel partito di Calenda, che però in quell’occasione optò per il centrosinistra e il suo candidato sindaco Stefano Lo Russo. Così, mentre Damilano – molto attivo nelle ore della composizione delle liste, impegnato in serrate trattative con quasi tutte le componenti dell’area moderata per ottenere una candidatura al parlamento – per il momento tace, nel suo schieramento pare scattato il “rompete le righe”. In ogni direzione: chi, come nel caso di Nigra e Giordano con il Terzo Polo, e chi rimanendo nell’alveo del centrodestra anche a costo di mollare il gruppo consiliare di Torino Bellissima, come ha fatto di recente Pino Iannò. Ulteriore testimonianza dell’eterogeneità di quella base che ha sostenuto Damilano nella competizione elettorale dell’ottobre scorso, un’esperienza circoscritta e probabilmente irripetibile e difficilmente esportabile in altri contesti. Insomma, un elettorato così fluido – effetto più di vasi comunicanti tra le forze tradizionali della coalizione che non di allargamento del perimetro di consenso – da sfuggire a ogni controllo e paternità.

print_icon