VERSO IL VOTO

Turismo, "il ministero resterà".
E Garavaglia fa gli scongiuri

L'esponente leghista del Governo Draghi oggi ad Alba per il Forum dell'Enoturismo rivendica il lavoro svolto. Ma non è detto che Salvini sia pronto a ridargli la poltrona. Anche lui, come Giorgetti, è tra le anime critiche del Capitano

“Sono convinto che il ministero del Turismo resterà perché si è capito che è un settore strategico”. Massimo Garavaglia, migrato dalla sua Cuggiono in Piemonte, dov’è capolista della Lega nel collegio proporzionale del Senato che comprende tutte le province esclusa Torino, fa gli scongiuri e per certi versi già prenota il bis. Ha parlato oggi alla presentazione alla stampa estera del sesto forum dell’enoturismo che si svolgerà ad Alba dal 19 al 21 settembre. Garavaglia ministro del Turismo lo è stato (e lo è tutt’ora) nell’ultimo anno e mezzo di legislatura, da quando a Chigi si è insediato Mario Draghi che lui avrebbe lasciato volentieri al suo posto fino alla fine naturale della legislatura. Ora che siamo a due settimane dalle urne, rivendica il lavoro svolto: “Il ministero del Turismo è stata un’ottima intuizione: si veniva da un periodo di difficoltà e serviva una fase di sostegno ma ora serve anche una fase di sviluppo. Siamo quinti negli arrivi, si può fare di più”. La Lega aveva già avuto il ministero del Turismo nel primo governo Conte quando l’incarico era stato conferito a Marco Centinaio. Ora non è chiaro il destino di quel dicastero, accorpato nel secondo esecutivo Conte alla Cultura, e poi reso di nuovo autonomo da Draghi così come da esplicita richiesta della Lega.

L’elezione a Palazzo Madama di Garavaglia è pressoché scontata, resta da capire se Matteo Salvini punterà ancora su di lui in un eventuale governo di centrodestra, vista la vicinanza a Giancarlo Giorgetti e alla cosiddetta Lega dei territori, quella che si è connotata come la componente più moderata e governista del partito. Pronta a bacchettare il leader ma senza mai arrivare a quello strappo che molti si sarebbero attesi, in ultimo quando ha deciso di contribuire ad affossare il governo Draghi. “Il Pil cresce grazie al settore servizi” ha detto Garavaglia, convinto che il suo ministero “resterà e sarà ancora più forte”. Ora resta da capire se insieme al ministero resterà anche l’attuale titolare.

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