FINANZA & POTERI

Crt, Quaglia sulla graticola. Spuntano Leddi e Peveraro

La riconferma, per mancanza di alternative, del professore cuneese non è più così scontata. In vista dell'elezione della primavera prossima circolano due alternative più che credibili: l'ex segretario generale della fondazione e l'ex presidente di Iren

Alla fine Giovanni Quaglia potrebbe lasciare la guida della Fondazione Crt. La mancanza di alternative di alto profilo, principale ragione che spingeva più di uno stakeholder a perorare la causa della sua riconferma al vertice di via XX Settembre, pare smentita dalle voci che hanno iniziato a circolare negli ultimi giorni. E così, che venga o meno approvata la modifica statutaria con l’introduzione del limite d’età dei 75 anni, per il professore cuneese di antico lignaggio democristiano nulla è più scontato. Insomma, Quaglia potrebbe non avere lungo il suo cammino verso il secondo mandato soltanto il possibile ostacolo anagrafico ma almeno un paio di possibili successori. Negli accorti e calibrati ragionamenti che si stanno facendo, in vista dell’elezione di primavera, ricorrono due nomi: quello di Paolo Peveraro e quello di Maura Leddi.

Peveraro, ex presidente di Iren e lungo cursus politico da assessore nelle giunte di centrosinistra del Comune di Torino e della Regione Piemonte, liberale zanoniano, già partner in Arthur Andersen, profondo conoscitore dei meccanismo bancari e parabancari, può contare su solide relazioni sia sul piano professionale sia nelle reti di potere cittadino e nazionale. Le sue doti di mediazione e il suo tratto moderato-riformista danno più che sufficienti garanzie per un incarico che, anche a seguito degli scossoni degli ultimi tempi, richiede grande equilibrio.

Non meno, anzi forse ancor più bipartisan, il potenziale dell’altra alternativa possibile a Quaglia, nonché il probabile sostegno di peso su cui potrebbe contare. Lontane origini e militanze socialiste riformiste negli anni Ottanta, alessandrina di San Sebastiano Curone, Maura Leddi ha ricoperto nella sua lunga carriera dirigenziale incarichi di primo piano. Da capo di gabinetto dell’allora presidente di centrodestra della Regione Enzo Ghigo nel complesso passaggio preparatorio alle Olimpiadi del 2006, a segretario generale della stessa Fondazione Crt dal 2001 al 2006, passando per la vicepresidenza di Expo Piemonte dal 2003 al 2009, il curriculum della manager alessandrina percorre binari paralleli in politica con la sua prima elezione in Parlamento, alla Camera, nel 2006 con l’Ulivo e due anni dopo al Senato con l’appena nato Partito Democratico. Classe 1953, Leddi non avrebbe certamente problemi di età anche nel caso di entrata in vigore della norma sbarra-matusalemme. Soprattutto l’ex parlamentare alessandrina, sarebbe vista di buon occhio da Fabrizio Palenzona e, anzi, non è affatto escluso che sia proprio sua la paternità della candidatura. Chiss.

Furbizio non ha mai fatto mistero di tenere molto alla cassaforte di via XX Settembre, ma altrettanto ai molteplici incarichi che verrebbero ridotti da un’inevitabile incompatibilità nel caso fosse proprio lui a dover raccoglier l’eredità di Quaglia, qualora la situazione dovesse farsi complicata, A quanto si racconta, il camionista di Tortona considera una sua presidenza come estrema ratio o quasi. Meglio avere un suo uomo, o nel caso, una sua donna sulla poltrona dove qualcuno già vede, segno della non più proprio solidissima certezza di una riconferma di Quaglia, qualche piuma svolazzante.

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