SONDAGGI DEL GIORNO DOPO

Terzo Polo prima scelta alla Bocconi

Nell'ateneo milanese il 36,7% degli studenti dichiara il voto per la formazione di Calenda e Renzi. Un centrosinistra allargato supererebbe l'80. E le analisi del voto dei principali istituti demoscopici confermano l'ampio gradimento tra i giovani

C’è un sondaggio pubblicato ieri che indica come sarebbero andate le elezioni se a votare fossero stati gli studenti della Bocconi. Un campione di 300 giovani, di età inferiore ai trent’anni, con un’istruzione medio-alta: ne emerge un quadro diametralmente opposto all’esito delle urne di domenica. Fosse per i bocconiani, infatti, Azione e Italia Viva insieme sarebbero il primo polo, altro che il terzo o quarto che dir si voglia, e otterrebbero il 36,7% dei voti. Per raggiungere la maggioranza assoluta nella Repubblica dei Bocconiani, Matteo Renzi e Carlo Calenda non dovrebbero far altro che imbarcare il Pd (15,7%) e se proprio avessero la velleità di cambiare la Costituzione basterebbe facessero pace con Più Europa (10%) e annettessero qualche altro partito minore del centrosinistra (6,7%). Una coalizione allargata anche alle frange più estreme e ambientaliste, con l’aggregazione di Verdi e Sinistra Italiana (14,3%) si attesterebbe all’83,4%. Altro che campo largo. E tutti gli altri? Non c’è spazio per la destra nell’ateneo che forgia la classe dirigente di domani, riconosciuto come una delle cinque business school migliori d’Europa: Fratelli d’Italia si ferma al 6%, Forza Italia al 2,7, la Lega all’1. Il Movimento 5 stelle è allo 0,7% con buona pace di chi, come Chiara Appendino, alla Bocconi si è laureata prima di essere folgorata dal verbo di Beppe Grillo.

Quanto sia rappresentativo questo sondaggio, effettuato nei giorni precedenti il voto e pubblicato ieri dalla rivista online Tra i leoni lo giudichino i lettori. Di certo è coerente con l’analisi dei flussi elettorali che i principali istituti demoscopici hanno condotto a urne chiuse secondo cui proprio tra i giovani ci sarebbe la quota maggiore degli elettori di Azione e Italia viva (per Ixè nella popolazione tra i 18 e i 24 anni il Terzo polo sarebbe primo partito con il 17,6%, davanti a FdI, M5s e Pd appaiati tra il 13 e il 15 per cento).

Sempre secondo Ixè se si tiene conto delle condizioni economiche Fratelli d’Italia crolla solo tra coloro che stanno peggio (13,4%), probabilmente per via della sua politica contro il reddito di cittadinanza, mentre tra chi è in condizioni agiate brilla ancora il partito di Renzi e Calenda che raggiunge il 13,4%. Il grosso del pacchetto di chi, invece, ha condizioni economiche “inadeguate” si divide tra M5s (27,2%) e Lega (21,2%). Curioso infine che la lista più progressista che si è presentata alle elezioni (Sinistra-Verdi) ottenga la percentuale più alta tra i ricchi (6,6%), mentre sono irrilevanti tra i più poveri (1,5%).

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