SANITÀ & GIUSTIZIA

Mancate assunzioni in Sanità, esposto alla Corte dei Conti

Come sono stati spesi circa 110 milioni per rafforzare il personale in Piemonte? La domanda posta da Nursind è rimasta per mesi senza risposta. Il sindacato si rivolge alla magistratura contabile. "Folle non poter conoscere l'impiego di soldi pubblici" - DOCUMENTO

Chissà se anche di fronte alle richieste della magistratura contabile i direttori generali delle asl piemontesi continueranno a fare orecchie da mercante alla domanda che viene loro posta da prima dell'estate: come sono stati spesi circa 50 milioni per il 2020 e 60 per l’anno successivo destinati al potenziamento dell’assistenza domiciliare e all’assunzione di infermieri di famiglia e comunità?

La richiesta era stata avanzata dal sindacato degli infermieri Nursind lo scorso 26 giugno e dopo tre mesi “la stragrande maggioranza delle aziende, inspiegabilmente non ha ancora risposto. Solo alcune di loro – spiega Francesco Coppolella, segretario regionale del sindacato – dopo l’ennesimo sollecito, si è limitata a fornire una risposta insoddisfacente, affermando che tali fondi sono stati ricevuti e spesi secondo le indicazioni contenute in alcune note regionali, prescindendo dalla linea di finanziamento nazionale e per tutte le attività̀ assistenziali legate all’emergenza covid, senza indicarci quali”.

Perché le Asl non hanno fornito una risposta chiara, con cifre, su come siano stati spesi i soldi pubblici o, nel caso, perché non siano stati spesi? E l'assessore Luigi Icardi, insieme alla direzione regionale della Sanitànon avebbe potuto e dovuto sollecitare (prescrivere) ai direttori generali di fornire quei dati (che non interessano soltanto ai sindacati) in maniera chiara e completa? Per sapere che fine hanno fatto quei milioni di euro, se sono stati tutti impiegati come da indicazioni della Regione, Nursind è stato costretto a rivolgersi alla Procura della Corte dei Conti.

“Non ci risulta siano state fatte assunzioni per potenziare l’assistenza domiciliare né tantomeno l’assunzione dei 750 infermieri di comunità̀. Con quei fondi si sarebbero potuti assumere almeno 1.500 infermieri a tempo pieno”, osserva il sindacalista. “E poi come si concilia il fatto, a dir poco strano, che le indicazioni regionali per rendere disponibili quei soldi arrivino soltanto nel 2022, mentre alcune Asl spiegano di averli già spesi?”.

Qui l'esposto del Nursind

Ancora una volta il raffronto con altre regioni sulla politica sanitaria vede il Piemonte segnato da una gestione a dir poco confusa. “La Lombardia ad esempio ha investito sugli infermieri di famiglia autorizzando le 1.600 assunzioni previste extra tetti di spesa, assegnando le necessarie risorse e autorizzando alle assunzioni. E in quella regione – spiega il sindacalista - risultano già in servizio ben 1.039 infermieri di famiglia.  Da noi, invece, che fine hanno fatto queste risorse assegnate ma non utilizzate? La storiella che qualcuno vuol farci credere che non vi fossero graduatorie e professionisti disponibili non era credibile prima e non lo è adesso”. La racconteranno anche ai magistrati contabili se la Procura, dando seguito all’esposto, deciderà di vederci chiaro, certamente più di quanto non risulti fino ad oggi?

print_icon