FINANZA & POTERI

Quaglia allo spiedo di Palenzona: un solo boccone per Crt e Acri

Il camionista di Tortona pronto a scendere in campo per la presidenza di via XX Settembre, ma solo con la certezza di fare il bis con l'associazione delle fondazioni, ex regno di Guzzetti. Determinante l'accordo con Profumo, in scadenza nel 2024. Il piano B punta su Leddi

Due poltrone per uno. Serve un titolo ribaltato per il film, che già si sta girando, sulla futura presidenza della Fondazione Crt. Con Giovanni Quaglia destinato, a quanto vociferano sempre più insistenti rumors dalle parti di via XX Settembre, a comparire nei titoli di coda come protagonista sì, però solo di flashback in virtù degli ostacoli anagrafici, ma più ancora a causa della sua intemerata (e a molti ancor oggi incomprensibile) corsa con la maglia di Caltagirone nella scalata alle Generali. E così sale il borsino di Fabrizio Palenzona.

Allevato nel ventre della già matura, ma ancor potente Balena Bianca democristiana, Furbizio del cetaceo incarna la capacità di inabissarsi e riemergere con violenti spruzzi letti da chi li sa interpretare. E quelli che si avvistano a qualche mese dal rinnovo del vertice della cassaforte di cui Quaglia volentieri vorrebbe continuare ad essere custode, indicano non solo via XX Settembre, ma non di meno via del Corso, dove ha sede l’Acri, la potente associazione delle fondazioni di origine bancaria e delle Casse di Risparmio. Per quasi vent’anni regno incontrastato del grande vecchio della finanza bianca lombarda (e non solo) Giuseppe Guzzetti, l’Acri sarebbe l’obiettivo di big Fabrizio e lo porrebbe come condizione per sciogliere la riserva ed entrare pesantemente in campo per la successione di Quaglia. 

Dal 2019 al vertice dell’associazione c’è l’attuale presidente della Compagnia di San Paolo Francesco Profumo. Fu proprio Guzzetti a decidere di cedere il testimone all’ex ministro, preferendolo all’epoca sia a Quaglia, sia a Palenzona. Adesso, o meglio nei prossimi mesi, toccherà proprio a Profumo, il cui secondo e non più rinnovabile mandato in Acri scadrà nel 2024, ragionare con il suo potenziale successore ed esercitare quel potere che, mutatis mutandis, esercitò a suo favore Guzzetti. Chi ha raccolto umori e pensieri di Palenzona in queste settimane che già vedono aperti i giochi per l’appuntamento primaverile, è sempre più convinto dello schema che avrebbe in testa, ovvero giocare la carta vincente in partenza per la presidenza della Fondazione Crt solo con la certezza di arrivare un anno dopo nello stesso ruolo in Acri.

Subentrare a Quaglia per il camionista di Tortona non sarebbe un problema, buona parte del consiglio generale sarebbe dalla sua e non avrebbe difficoltà neppure nel cda. La sua condizione per varcare la soglia del palazzo di via XX Settembre è, però, la successione a Profumo, dove ad oggi non pare avere concorrenti temibili anche se, come spiegano in quegli ambienti, non si fatica a trovare chi sia disposto ad assumere un incarico tanto prestigioso e potente.

Nel caso questo schema non si potesse tradurre in pratica il nome di Maura Leddi resta non solo in campo, ma ad oggi appare l’ipotesi più probabile. Capo di gabinetto dell’allora presidente di centrodestra della Regione Enzo Ghigo nel complesso passaggio preparatorio alle Olimpiadi del 2006, segretario generale della stessa Fondazione Crt dal 2001 al 2006, passando per la vicepresidenza di Expo Piemonte dal 2003 al 2009, il curriculum della manager alessandrina percorre binari paralleli in politica con la sua prima elezione in Parlamento, alla Camera, nel 2006 con l’Ulivo e due anni dopo al Senato con l’appena nato Partito Democratico. Un profilo di tutto rispetto e un appoggio a dir poco forte e convinto di Furbizio, sempre nel caso non sia lui a succedere a Quaglia. In quest’ultimo caso, per Leddi si tratterebbe “solo” di aspettare non più di tre anni, tanti quanti separano la fine del secondo mandato del notaio Luciano Mariano alla guida della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria. Per lei nel prestigioso Palazzo del Governatore, sede di uno degli storici poteri della provincia mandrogna, è pronta la poltrona. Con la benedizione di Furbizio.

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