TRUCCHI DEL MESTIERE

Il Governo mette i soldi, Cirio si prende il merito

Il presidente del Piemonte distribuisce 35 milioni di euro ai piccoli Comuni e parla di soldi "stanziati" dalla Regione. Ma in realtà quei contributi arrivano dal Ministero dell'Interno. Il Pd va su tutte le furie. Clima da campagna elettorale permanente

Quel volpone di Alberto Cirio, che “si vende” pure i contributi del Governo. I soldi sono del Viminale ma lui ai sindaci racconta un’altra storia; parla di “impegno della Regione a sostegno dei Comuni” e per questo, dice “abbiamo stanziato importanti somme da destinare a interventi come la riqualificazione urbana dei centri storici e degli immobili di pregio, alla messa in sicurezza degli edifici scolastici e dei luoghi dedicati al volontariato e ai servizi socio sanitari”. È scritto, nero su bianco, in una lettera la Regione ha inviato ai primi cittadini vincitori di un bando ad hoc. Peccato che il contributo sia finanziato dalla legge 145 del 2018 e che in piazza Castello si siano limitati a confezionare una selezione pubblica per decidere come ripartire le risorse. Ricapitolando: lo Stato mette i soldi, la Regione li distribuisce “e il governatore se ne prende il merito” protesta il capogruppo del Pd Raffaele Gallo che questa mattina ha presentato le proposte del suo partito in vista della discussione sulla variazione di bilancio.

Peraltro non è il primo anno che attraverso questa legge vengono aiutati i piccoli centri d’Italia per risistemare edifici pubblici, strade, i ponti, territori a rischio dissesto idrogeologico e molto altro. Nel 2021 il Piemonte ottenne 11 milioni, quest’anno sono stati 35,8, il prossimo 34,9 milioni e così via fino al 2034. Ma, si sa, la campagna elettorale è permanente e così ogni occasione è buonao. Il Pd punta il dito anche su alcuni “provvedimenti spot” che trovano finanziamento nella variazione di bilancio (questi sì, soldi regionali) da 44 milioni. Per esempio la Regione versa 60mila euro al Comune di Pradleves per acquistare un terreno e realizzare un presidio per carabinieri e forestali. “Il caso vuole che il centro in questione sia in provincia di Cuneo, fortino elettorale del governatore”.

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