POLVERE DI (5) STELLE

Grillo riabbraccia Conte: "M5s più unito che mai"

Il garante ha cambiato idea sull'ex premier, fino a ieri "senza visione politica". Vertice con deputati e senatori che mette in guardia: "Siete qui grazie alla regola dei due mandati, niente correnti e correntine". E il governo spera che "duri a lungo" - VIDEO

Abbraccio tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte di fronte alla platea dei deputati e senatori 5 stelle che hanno apprezzato il gesto con un caloroso applauso. Secondo quanto riferito dai presenti all’assemblea congiunta dei parlamentari, il garante avrebbe concluso il suo intervento di saluto ai nuovi eletti esortando all’unità del Movimento (“Siamo più uniti che mai”) e avrebbe speso parole di apprezzamento per la conduzione del M5s da parte di Conte che ha definito “in formissima” e in grado di tirare fuori “tutto il nostro orgoglio”. Insomma, giudizi opposti a quelli espressi solo qualche mese fa: “Non ha né visione politica, né capacità manageriali. Non ha esperienza di organizzazioni, né capacità di innovazione”. Acqua passata, o quasi.

Arrivato in taxi a piazza della Minerva, l’ex comico ha preso parte a un incontro durato quasi due ore in cui si è parlato di “visione da qui al 2050, quella che tutti i partiti devono avere”, come spiega la deputata Vittoria Baldino. Grillo, a quanto viene riferito, non ha affrontato di petto il tema-faro del Reddito di cittadinanza ma non manca di sottolineare il suo legame con Conte che “è in gran forma, sta tirando fuori tutto il nostro orgoglio”.

Merito certo dell’innegabile successo personale ottenuto alle recenti elezioni e alla crescita dei consensi registrata dai sondaggi successivi al voto che sta portando il M5s a un’incollatura dal Pd. “Non c’è spazio per correnti o correntine: siamo più uniti che che mai” ha detto Grillo ai parlamentari eletti riuniti in congiunta, dopo aver rivendicato la scelta di mantenere il tetto dei due mandati. La gran parte dei parlamentari, neo eletti, ha incontrato l’Elevato per la prima volta. “Se siete qui – ha detto loro Grillo – è per la nostra regola identitaria dei due mandati”, su cui il fondatore non ha voluto transigere anche a costo di scontentare molti esponenti della vecchia guardia a lui vicini, a partire dall’ex sindaca della Capitale Virginia Raggi.

Varcando la porta d’ingresso non si è fermato a rispondere alle domande dei giornalisti, preferendo trincerarsi dietro le solite battute: “Dovete abbonarvi, senza abbonamento non rilascio interviste. Vi mando l’Iban”. E alla fine della riunione saranno proprio i cronisti che circondano il taxi tornato a prendere Grillo, a rispondere allo scherno con un cartello: “Siamo tutti abbonati”. Niente da fare, lasciando la sala della riunione, nella biblioteca del Senato, di fronte alla piccola ressa Grillo si è ritratto con una frase: “Sono una persona buona, ma così non me la sento...”. Una mezza frase la dedica al governo che a poca distanza incasserà la fiducia dell’Aula di Palazzo Madama. Il governo mangerà il panettone? Durerà?, gli viene chiesto “Io spero a lungo, spero duri a lungo”.

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