ROSSO-GIALLI

Reddito di cittadinanza meglio dell'assegno unico. Ora è Conte a scrivere il programma del Pd

Un partito allo sbando che non è neppure in grado di difendere i suoi provvedimenti. E così si ritrova al traino del Movimento 5 stelle. Lepri sferza la paracadutata Guerra e i suoi compagni: "Un chiaro esempio di mancata sintesi tra le nostre culture politiche"

Un Pd talmente succube del Movimento 5 stelle che in campagna elettorale (e pure ora che è finita) si ritrova a sventolare le bandiere di Giuseppe Conte anziché rivendicare i propri progetti e leggi. Chi l’avrebbe mai detto che sarebbe stato il partito di Enrico Letta a difendere, ancor più degli estensori stessi, il reddito di cittadinanza? Eppure è quanto sta accadendo ogni giorno, con le prese di posizione di dirigenti ed eletti, soprattutto sotto le insegne di quella sinistra dem che ancora vede l’ex premier come “riferimento fortissimo” dei progressisti.

L’ultima a sostenere strenuamente il provvedimento grillino è stata la neo deputata Cecilia Guerra, emiliana paracadutata in Piemonte, dove – lei che è iscritta ad Articolo 1 – ha trovato ospitalità nelle liste dem. “Mentre li aiutiamo a trovare lavoro e a formarsi, che facciamo? Li lasciamo morire di fame? E i loro figli?” ha affermato in un’intervista a proposito dell’intenzione di Giorgia Meloni di abolire il reddito di cittadinanza agli adulti abili al lavoro. Forse neppure lei sa che per “i loro figli” avranno un aiuto grazie a un provvedimento del Pd.

A farglielo notare ci pensa l’ex parlamentare torinese Stefano Lepri, che al netto della rabbia per la mancata rielezione, non ha torto quando ricorda ai compagni di partito che sono stati loro a votare la riforma che ha introdotto l’assegno unico per i figli a carico, una legge che garantisce un minimo di 175 euro mensili a figlio. “Prima della nostra riforma (del Pd, votata da tutto il Pd) le famiglie povere invece non avevano nulla” scrive in un post su facebook l’esponente cattolico, come a dire che mentre si difendono le battaglie degli altri ci si può anche ricordare delle proprie. “Quello che sorprende è come alcune della maggiori esperte della sinistra (Guerra, ma anche Chiara Saraceno) commentino i fatti che riguardano il contrasto alla povertà educativa – una sfida che certo non si risolve solo con gli aiuti economici – costantemente rimuovendo l’esistenza dell’assegno unico per i figli. Lo stesso riflesso condizionato lo si ritrova nel programma elettorale del Pd, scritto da chi ha vinto lo scorso congresso: si parla di contrasto alla povertà minorile, senza tenere conto che la nuova misura già la combatte con una certa efficacia” prosegue Lepri che di quel provvedimento è uno dei padri. “Tengo per me le ragioni che ritengo portino a rimuovere, anziché a orgogliosamente rivendicare” l’assegno unico per i figli, “dico solo che si tratta di un chiaro esempio di mancata sintesi tra le culture politiche che stanno nel Pd” conclude Lepri.

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