CALCIO & GIUSTIZIA

"Fuori da Coppe e campionato",
nella Relazione Juve tutti i rischi

Nel documento sul bilancio al 30 giugno il club comunica le conseguenze possibili delle controversie in corso e cita l'inchiesta Uefa su licenza e fair play finanziario. La società però ribadisce la convinzione di aver operato secondo le regole

La Juve, tra i rischi potenziali legati alle controversie, è esposta alla possibilità di “sanzioni, esclusione o limitazione all’accesso alle competizioni sportive” dell’Uefa, “in ragione degli sviluppi del contenzioso relativo” alla Superlega ma anche “nei casi più gravi, di non essere in grado di partecipare alle competizioni nazionali e/o europee” come il mancato rispetto dei requisiti del Financial Fair Play e delle licenze Uefa. È una delle indicazioni contenute nella Relazione Finanziaria al 30 giugno, pubblicata dal club e approvata dal Consiglio d’amministrazione del 2 dicembre scorso: nello stesso punto, si cita l’inchiesta aperta dalla Uefa lo scorso 1° dicembre. La relazione finanziaria, come sempre in questo tipo di documento, riporta i rischi potenziali per informare il mercato.

La società indica comunque che “la Juventus resta convinta, anche tenuto conto degli approfondimenti di natura legale e contabile svolti dalla Società sulla base di pareri rilasciati da esperti indipendenti, di aver operato nel rispetto delle leggi e delle norme che disciplinano la redazione delle relazioni finanziarie, in conformità agli applicabili principi contabili e relativi criteri di applicazione e in linea con la prassi internazionale della football industry”. Nonostante ciò – nel capitolo dedicato ai rischi dalle controversi in corso – la società “rimane esposta a potenziali impatti negativi, anche significativi, sulla reputazione nonché sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente e del Gruppo”.

Un apposito paragrafo è dedicato ai “rischi connessi all’ordinamento sportivo e al mancato rispetto dei parametri di Financial Sustainability Uefa e degli indici stabiliti dalla Figc”. La Juventus ricorda che il quadro normativo in cui opera “è complesso” e che “è soggetta al rispetto dei regolamenti della Lega Serie A, della Figc, della Uefa e della Fifa”. “Tali norme e regolamenti – spiega la società – coprono vari aspetti dell’attività, quali l’organizzazione delle competizioni, requisiti e limiti al tesseramento dei calciatori, nonché alcuni aspetti del loro rapporto di lavoro con le società calcistiche professionistiche, la gestione della Campagna Trasferimenti e la distribuzione dei proventi da diritti audiovisivi. La violazione o futuri eventuali cambiamenti di norme di legge, dei regolamenti della Lega Serie A, della Figc, della Uefa, della Fifa o di altri regolamenti ovvero improvvisi cambiamenti nell’attuale interpretazione della normativa vigente, possono incidere negativamente sull’attività della Società, sulle performance della Prima Squadra e sui risultati economici del Gruppo”.

E sempre dal documento finanziario si apprende che è fissata per il 21 dicembre l’udienza di camera di consiglio per discutere l’appello dei pubblici ministeri avverso all’ordinanza del Gip del Tribunale di Torino concernente la richiesta dei magistrati del sequestro preventivo nei confronti della Juventus di circa 437mila euro, in relazione al presunto reato di dichiarazione fiscale fraudolenta. Il reato è stato contestato nei confronti di alcuni dirigenti presenti e passati dalla società bianconera. Secondo l’accusa, ai fini di evadere l’Iva per gli anni dal 2018 al 2021, nella dichiarazione annuale della società, relativa all’imposta, sarebbero stati indicati elementi passivi fittizi, attraverso fatture emesse da agenti sportivi, riferite ad operazioni inesistenti. Fatture per un valore di quasi 2 milioni da considerarsi fittizie, con conseguente Iva indebitamente detratta per 437.403 euro.

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